2004-05-31

 
Eppur mi son scordato di te; come ho fatto, lo so.
Oggi è stata una giornata strana: sveglia alle 7:00, colazione e poi Fatebenefratelli per visita otorinolaringoiatrica. Mi ci vogliono solo tre minuti per richiedere la visita in un ambiente iper-tecnologico, ma poi devo aspettare due ore in una sala d'attesa buia e claustrofobica prima che chiamino il mio numero. Ovviamente, la chiamata arriva proprio quando la vecchietta seduta di fronte comincia a raccontare alla sua vicina che suo nipote... "...sta facendo l'Erasmo; quella cosa che l'Università ti dà i soldi per andare a imparare le lingue..."
La visita, inizialmente deludente, acquista interesse nel finale, quando il dottore mi infila su per il naso un mezzo metro di fibra ottica, alla ricerca - credo - del suo cellulare. Sopporto stoicamente il fastidio (prima) e il dolore (poi), ripensando ad Arnold in Total recall (niente link: se non sapete di cosa parlo, non ve lo meritate); il film finisce con il dottore che mi prescrive un esame audioimpedenzometrico e mi consiglia, da lì all'esame, di usare un decongestionante per le vie respiratorie.
Esco e compro il decongestionante consigliatomi dal laureato. Guardo la composizione: nafazolina nitrato, benzalconio cloruro, roba così. La confezione consiglia una/due nebulizzazioni a narice per due, massimo tre volte al giorno. Mi sparo la prima giusto fuori dalla farma, poi, scatarron scatarroni, me ne torno a casa.
Sto bene, nulla lascia presagire.
Giusto dopo pranzo, ho un ret-a-tet con il ceramico che posso riassumere così: colore marrone rosato, stile tintura per capelli di segretaria del reparto spedizioni; consistenza tipo pasta abrasiva (senza l'abrasivo); odore più veloce dell'olfatto.
La mia percentuale a solitario è del 14,93%, mentre non registro le variazioni Goldberg del mio fuzzy-peso, che, comunque, questa mattina era di 72,3 Kg.
Bene.
Lavoro fino alle 18:00, poi mi preparo per uscire. Mentre prendo le chiavi della moto, sulla mensola, vedo il flacone del decongestionante. Mi faccio un'altro schizzo, ma appena sono in strada capisco che io, la nafazolina, meno la prendo, meglio è.
Avete presente "Palla di neve" in Clerks? Uguale.

La sorpresa che volevo farvi oggi ve la faccio domani.


2004-05-30

 
Secondo la mia padrona di casa, la colpa è della verza.
Non credo sia vero, perché lei ieri sera non ne ha mangiata, affermando che puzzava di stantìo (non era vero, in realtà l'odore acre era quello dell'aceto, ma lei ha detto così per vendicarsi della scenata che le ho fatto la settimana scorsa, quando ha preparato il sugo con una cipolla andata a male).
Indipendentemente dalle cause, oggi la produzione è stata scarsina: tre sorprese degli ovetti Kinder di colore nocciola rosato. La consistenza era piuttosto alta, mentre l'odore, infantile, è svanito rapidamente.
Il mio fuzzy-peso-Golberg ha cominciato la giornata a 72,7 Kg. (il piattone di spaghetti del pescatore mangiato ieri a Trevignano ha lasciato il segno), è salito a 72,9 dopo colazione, e si è ritrovato incredibilmente a 73,2 Kg. al termine della seduta.
La bilancia era rimasta al sole. Sarà stato quello?

Ananda ci narra della "fuga" di Wu Tao-tze:

« Si narra che per un committente di stirpe reale, egli avesse dipinto su un muro un vero e proprio "affresco del mondo", e che, dopo averlo terminato, e dopo che esso ebbe ricevuto la dovuta ammirazione, Wu Tao-tze avesse invitato il principe a seguirlo, perché dentro c'erano meraviglie ancor maggiori di quelle fuori. Egli aprì una porta nel muro levigato ed entrò, ma la porta si richiuse alle sue spalle e il principe non riuscì neppure a scoprire dove fosse stata.»

2004-05-29

 
A nulla è valsa l'attesa.
La produzione odierna è stata e resterà unicamente quella mattutina: colore nocciola; consistenza cretacea, odore assente.
Le soddisfazioni, oggi, vengono dal fuzzy-peso-Golberg, che mi gratifica con le seguenti variazioni: 72,0 Kg. al risveglio, 72,5 dopo la colazione; 72,3 Kg. prima di uscire frettolosamente per andare farsi un giro in moto.

L'argomento del saggio di Ananda è la pittura cinese:

« Il pittore studia la natura, selvatica e umana, con pazienza infinita. Questo studio non è fatto per poterci dire come la natura appare, ma come è. [...] Egli non disegna il suo bambù dal 'vivo', ma studia la "vera sagoma" dell'ombra che alla luce lunare i bambù gettano su un muro bianco. Una volta un artista dipinse una foresta di bambù in rosso; quando il committente protestò dicendo che questo era 'innaturale', il pittore ribatté: "Hai mai visto un bambù nero?".»

2004-05-28

 
Sk8er Goy.
C'è un limite a tutto.
Posso sopportare l'alterazione dei miei circadiani ad opera del ciclone Teresa. Posso sopportare il tempo, che esci coperto ché tira libeccio, e appena sei fuori, gira a scirocco. Posso sopportare il "vado via adesso che non c'è traffico", e invece il traffico c'è. Posso sopportare che vado a correre e non c'è nessuno da stracciare. Posso sopportare una sessione vespertina in puro stile gotico (toni cupi, archi a sesto acuto, tensione verticale delle strutture, puzza di lebbroso). Guarda: dopo un bicchierino di Stolichnaya posso sopportare perfino le moleste manifestazioni di affetto della mia padrona di casa mentre sto cercando di scrivere Defecatio...
Però, amici miei, senza offesa, Avril Lavrigne che canta Knockin' On Heaven's Door, ve la sentite voi.

Buonanotte.


 
Si avvisano i gentili lettori che oggi, venerdì 28 maggio 2004, Defecatio uscirà in edizione pomeridiana.
Ci scusiamo per l'inconveniente.
Stiamo metabolizzando per voi.


2004-05-27

 
Effatà come una zucchinà.
Ieri è arrivato a Roma Giovanni e, come vuole la tradizione, lo abbiamo portato a mangiare la carbonara da Sergio. Come vuole la tradizione, io ho preso una bistecca con cicoria ripassata, ma ho anche "assaggiato" la carbonara della mia padrona di casa. Vino rosso durante il pasto e Averna in chiusura.
Svegliatomi alle 5:32, ho dovuto placare le ire del mio epato-biliare con mezza bottiglia di acqua Santagata, causando variazioni anomale del fuzzy-Goldberg, ma nel complesso la sessione produttiva odierna è stata più che soddisfacente: colore marrone canonico; consistenza globulare lasca; lezzo scurrile e molto, molto persistente (come la mia padrona di casa mi ha appena fatto notare).
Il mio fuzzy-peso-Goldberg è variato così: 72,9 Kg. al risveglio; 74,2 dopo acqua, caffellatte e caffé; 73,7 Kg. finali.

Per quest'oggi, tralasciamo Ananda e riportiamo una delle ricette del libro Lasciatemi cucinare!, di R. Mancuso e C. Griffo, Effatà Editrice:

SEMAFORO ZUCCHINA

Ingredienti
4 zucchine piccole
300g. di carne macinata
5 cucchiai di pangrattato
2 uova, 3 cucchiai di latte
2 cucchiai di parmigiano
1 presa di sale
1 cucchiaio di olio
4 pomodorini ciliegini
8 fettine di limone o di carota
8 fettine di zucchina

  1. Fai accendere il forno da un adulto a 180°
  2. Taglia le zucchine nel senso della lunghezza. Scava, con un cucchiaino, un solco nella parte bianca delle mezze zucchine, fai attenzione a non bucare la parte verde scura.
  3. Taglia a pezzettini piccolissimi quella parte bianca e morbida che hai levato dalle zucchine e mettila in una ciotola con la carne, il sale, le uova, il parmigiano e il latte.
  4. Impasta tutto con le mani e poi aggiungici il pangrattato e continua a impastare.
  5. Metti l'impasto sopra le mezze zucchine.
  6. Decora ogni mezza zucchina con mezzo pomodoro ciliegino, una fettina di limone o carota e una di zucchina in modo da fare il semaforo.
  7. Disponi le zucchine su una teglia coperta da un foglio di carta da forno, condisci con l'olio e fai infornare da un adulto, lascia cuocere per 50 minuti.

2004-05-26

 
Svegliato tardi.
Ieri sera sono andato al mare a vedere se c'è ancora l'orizzonte, e ne ho approfittato per cenare con il mio amico Michele, che abita lì vicino. In vece delle pizze da me proposte, abbiamo mangiato un tortino di verdure e degli asparagi novelli, conditi con l'olio prodotto nell'agriturismo toscano in cui Michele era stato nel pomeriggio.
Nella produzione solida odierna non è stato ravvisato alcun segno di tale, piacevolissimo desinare; solo gli effluvii del liquido rivelavano la presenza «di metilmercaptano e di asparagina beta, derivati rispettivamente dal catabolismo dell'amminoacido metionina e dall'acido aspartico» (Falavigna e Palombo, La coltivazione dell'asparago, Calderoni Edagricole 2001).
Il solido aveva colore marrone chiaro ombrato di verde e consistenza cretacea. Qualsiasi odore avesse, era sovrastato da quello del metilcapitanomiocapitano di cui sopra.

Ananda, oggi:

«Le caratteristiche dominanti del nostro mondo, che versa in uno stato di caos, sono il disordine, l'incertezza, la sentimentalità e la disperazione.»
Il ritratto della mia padrona di casa.

2004-05-25

 
Una situazione completamente di-verza.
Fatta la spesa (sabato), ieri ho potuto cucinarmi un bel passatone di verdure a basso contenuto di liliacee ed alto tasso di brassica oleracea. Gli effetti del ritorno delle fibre nella mia dieta sono stati immediati: un'edizione straordinaria ieri sera (non documentata) e un olentissimo estruso stamane, di cui vi sottopongo tosto la scheda tecntica: colore Siena bruciato; consistenza prevalentemente tonné, ma con sprazzi (è il caso di dirlo) meno densi; emanazioni olfattive acide di grande impatto, ma rapido decadimento.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg è variato così: 73,1 Kg. al risveglio; 73,3 dopo la colazione; 73,0 Kg. in chiusura.

Ananda ha chiuso il saggio sulla mentalità primitiva con un'interessante annotazione di natura antropologica:

«Si dice che gli isolani di Trobriand, e alcuni australiani, ignorino il nesso causale esistente fra l'unione sessuale e la procreazione; si dice credano che spriti-bambini penetrino nel grembo delle donne in circostanze propizie, e che la sola unione sessuale non sia il fattore determinante della nascita.»

2004-05-24

 
Protomi equine.
Per fortuna oggi è una bella giornata, ché ieri sera siamo stati a cena da Federico e il mio fuzzy-peso-Goldberg ne ha risentito: adesso finisco qui, stiro il bucato e poi me ne vado a correre. Della cena di ieri, ricorderemo il riso con peperoni e le fettine di struzzo tagliate a tocchetti (preparate o con la cipolla o crude con il limone), obliando invece l'insulso Barbera con cui l'abbiamo accompagnate.
La sessione evacuativa di quest'oggi è stata, nel complesso, soddisfacente: colore marrone chiaro, che ben s'intona alla primavera; consistenza cretaceo/fibrosa; olezzo senza ambizioni, ma persistente.
Il mio fuzzy-peso Goldberg ha subìto le seguenti variazioni: 73,6 Kg. al risveglio; 74,0 dopo la colazione; 73,6 Kg. al suono dello sciacquone.

Ananda ha affermato che le invenzioni più antiche hanno sempre dei significati simbolici, ed ha fatto l'esempio della spilla di sicurezza:

«Nella spilla di sicurezza, l'asta originariamente dritta dello spillo o dell'ago si curva sì che la punta ripassa attraverso la cruna o 'occhio' e rimane lì assicurata, e allo stesso tempo fissa qualunque tessuto abbia attraversato. Chiunque abbia dimestichezza con il linguaggio tecnico del simbolismo iniziatico [riconoscerà subito] nella spilla di sicurezza un simbolo della rigenerazione. »
Mi chiedo cosa penserebbe una persona che abbia dimestichezza con il linguaggio tecnico del simbolismo iniziatico (voi, quante ne conoscete?) delle spille di sicurezza che hanno la punta coperta da un cappuccetto...

2004-05-23

 
Ho un chilo di più, e due etti in meno: tu.
Che, vi dovessi dire, temevo peggio, dopo la pizzeria di ieri sera. Federico è stato smodato come al solito: pizza con cicoria e gorgonzola; la sua ragazza (non vi posso dire come si chiama, ché ce ne saranno due, in Italia, con quel nome) è stata molto più morigerata e ha preso pachino e rucola. Io, com'è mia abitudine, essendo la prima volta che mangiavamo lì, ho preso la pizza che aveva lo stesso nome del locale (una capricciosa sotto mentite spoglie).
Ancora immune dall'influenza pizzajola, la produzione odierna è stata piuttosto ordinaria: incarnato nocciola; consistenza pastosa; olezzo sismico: una scossa forte e poi piccole scosse di assestamento.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg è così variato: 72,9 Kg. al risveglio; 73,4 dopo la colazione domenicale; 73,2 Kg. a consuntivo.

Ananda ha messo all'angolo Lévy-Bruhl e lo sta lavorando ai fianchi:

«L'unica distinzione che si può tracciare è in realtà fra la mentalità moderna e la mentalità medioevale o orientale; e non si tratta di una differenza specifica, ma della differenza che esiste fra la malattia e la salute. Di Lévy-Bruhl è stato detto che un maestro nel dischiuderci un mondo che per noi è "quasi inconcepibile": come se fra noi non esistesse nessuno che trova egualmente 'inconcepibile' la mentalità che il nostro stesso ambiente riflette.»

2004-05-22

 
Felicata Semënovna.
Il mio metabolismo ha ripreso il suo corso abituale, dopo l'indesiderata siccità di ieri. La materia oggetto di studio era, questa mattina, di un seriosissimo color marrone e di consistenza tonnata. L'afrore, pur se ributtante, ha avuto vita breve, mentre le vestigia della nduja consumata all'ora dell'aperitivo hanno imposto un'abluzione anticipata della filiera.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg oggi è stato molto fuzzy e molto Golberg, variando vistosamente a séguito di una colazione piuttosto robusta (devo andare in bicicletta): 72,2 Kg. al risveglio, 73 chilogrammi netti all'ingresso nell'arena; 72,7 dopo l'abluzione anticipata.

Ananda ha continuato nella sua apodissi, buttandola sul sociale:

«La caratteristica che contraddistingue una società tradizionale è l'ordine (...) il criminale è un uomo che non sa comportarsi correttamente, non uno che non vuole (...) In altre parole, la società tradizionale è una società unanime e come tale radicalmente diversa dalla società proletaria e individualista, in cui i problemi di condotta più importanti sono decisi dalla tirannia di una maggioranza (...) e in cui non esiste vera concordia, ma soltanto conformismo o anticonformismo.»

2004-05-21

 
Buongiorno.
Il mio fuzzy-peso-Golberg, al risveglio, era di 72,7 Kg.
Il mio fuzzy-peso-Golberg, dopo una parca colazione, era ancora di 72,7 Kg.
Questo è quanto.
È venerdì.


2004-05-20

 
Il mito non è mio.
Oggi è necessario essere brevi, ché questa coda di rettile rende scomodo lo stare seduti.
La produzione odierna continuava a risentire della mancanza di fibre nella mia dieta: consistenza nodosa; colore testa di moro; afrore acido che si è rapidamente affievolito.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg ha subìto variazioni sensibili: 72,7 Kg. al risveglio; 73,4 dopo la colazione (bevuta tanta acqua); 73,2 Kg. alla fine della fiera.

Ananda oggi è stato apodittico, ma un concetto l'ha chiarito per bene: a lui, J.G. Frazer e Lévy-Bruhl, gli stanno antipatici. Questo, a voi, non sposterà più di tanto, ma per me, che sto pensando di farmi tatuare il testo di The waste land sulla schiena, è un duro colpo.


2004-05-19

 
La questione è che sono finite le verdure.
Lo so, lo so: dovrei andare a fare la spesa, ma a chi va? È finalmente arrivato il bel tempo, e una moltitudine di signorine con le cosce a vista si è riversata nelle strade della Capitale, mettendo a repentaglio l'incolumità dei motociclisti (l'altro giorno manca poco che finisco dentro a un Ducato...); solo un eunuco o un sistemista Unix, in questo momento, potrebbero chiudersi in un supermercato a fare provvista di verza.
Tornando alla questione verdure, è da domenica che mangio solo pasta la mattina e carne la sera: inevitabile che la produzione quotidiana ne risenta.
Ad ogni modo, ecco la scheda prodotto di oggi: colore marrone cupo, leggermente ombrato di verde; consistenza cretacea; odore assente.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg ha subìto le seguenti variazioni: 72,5 Kg. prima della colazione; 73,0 Kg. dopo (è stata una colazione robusta); 72,9 Kg. al termine dell'upload. Ananda ha chiuso il saggio sull'imitazione con una citazione da Quintiliano:
«docti rationem componendi intelligunt, etiam indocti voluptatem! »
Qualcuno di voi sa dirmi cosa voglia dire? (non ho fatto Latino al Liceo...)

2004-05-18

 
Transustanziazioni.
Questa mattina, non avevo voglia di scrivere Defecatio. Come spesso è accaduto ultimamente, a una cena da Sergio segue un risveglio (felpato e idrofilo) da sogni che non mi ricordo di aver mai ordinato. Trascino la mia coda da rettile in cucin-soggiorn-stud-ingress-ced. La presenza in casa (ieri) di Federico e di un noto biologo italiano potrebbe spiegare la sparizione della crostata inviatami da mia madre? Forse sì. Ma perchè tanti bicchieri da vodka vuoti? E tutti quei mozziconi di Toscano Riserva...
Scrivo un lemma del giorno minimalista, poi mi inoltro nella jungla del ceramico e mi peso: 74,1 Kg., come dire che ho bevuto circa 400 g. di acqua...
L'estruso mi arreca un primo giovamento: colore nocciola ombrato di rosso, consistenza fibrosa e quel lezzo acido e alcolico ben noto a coloro che, almeno una volta nella vita, hanno bevuto in eccesso. Registro la scheda tecnica nel database del mio palmare, poi attacco Ananda:
«Persino la linea retta reca l'impronta del disegnatore, ma qui è meno evidente, perché la forma è più semplice. In ogni caso, quanto più l'artista diventa perfetto, tanto meno la sua opera sarà riconoscibile come 'sua'; soltanto quando egli non sia più nessuno, può vedere la distanza più breve, oppure la mia vera forma, così com'è.»
Tornata la voglia.

2004-05-17

 
Similitudo evacuativa.
Oggi ci limitiamo a un freddo resoconto dei fatti, ché la sessione appena conclusasi non ha certo brillato per orginalità: consistenza pastosa; colore nocciola; afrore fragrante e pervasivo.
Il mio fuzzy-peso-Golberg è variato così: 72,8 Kg. prima della colazione; 73,1 nell'interludio; 72,9 al termine delle operazioni di scarico.

Ananda ci sta illustrando differenze e affinità fra i concetti di imitazione ed espressione in àmbito artistico, ma la citazione che estrapolo oggi ha un fine squisitamente privato:

«Per questa ragione il selvaggio non ama dire il suo nome o farsi fotografare, perché per mezzo del suo nome o del ritratto egli è accessibile, e può quindi ricevere danno da chi con questi mezzi è in grado di raggiungerlo.»

2004-05-16

 
Politically correct.
Ieri sono stato a Napoli con i Capone. Il concerto, in sè, non si può dire che sia andato male (hanno ballato tutto il tempo e ci hanno chiesto anche il bis), ma le condizioni ambientali si sono rivelate incompatibili con lo sviluppo di forme di vita intelligente (come vostro avvocato, vi consiglio di leggere la presentazione del gruppo che hanno messo sul sito del locale...), così, invece di dormire in loco, abbiamo caricato tutto in automobile e siamo rientrati verso Roma.
La cena, offertaci dai gestori del locale, è consistita in due gigantesche pizze Margherita, soffici e mozzarellatissime, con birra più o meno a volontà. Per compensarne gli effetti, quando sono arrivato a casa, ho avuto un'idea geniale: iscrivermi alla mini-maratona organizzata dalla Komen Italia per finanziare la ricerca sul cancro.
"Sono le sette e mezza; la corsa parte alle dieci: mi riposo un'oretta, poi mi cambio ed esco.", ho pensato.
Al risveglio, intorno alle 13:05, il mio fuzzy-peso-Goldberg era valutabile (e valutato) in: 73,6 Kg., che calavano a 73,3 dopo l'evacuazione di un estruso nocciola e molto compatto, il cui afrore, pur se di ispirazione neorealista, risultava effimero come i desiderii di una donna in menopausa.

Ananda, nelle mie condizioni attuali, non era il caso.


2004-05-15

 
Cacciatori del simurgh.
La sessione odierna, com'era prevedibile, in considerazione del fatto che ieri ho mangiato solo il frittatone con asparagi del dopo-corsa, è stata parca di soddisfazioni a livello materico (solo un mezzo pretzel denso e inodore), ma è stata una tappa importante per il mio fuzzy-peso-Goldberg, che per la prima volta è sceso sotto i 72 Kg.
Più precisamente, le variazioni sono state: 71,8 Kg. appena sveglio, 72,0 dopo la colazione e 71,9 Kg. alla chiusura dei mercati.

Ananda ha chiuso l'articolo sull'intenzione con le seguenti considerazioni:

«L'unica critica letteraria possibile di un'opera che già esiste è quella che si fonda sul rapporto fra l'intenzione e il risultato. Nessun altro tipo di critica può esser detto obiettivo [...] Possiamo, tuttavia, risalire alle origini dell'opera stessa, facendo come se non esistesse ancora, e indagare se essa dovesse o meno essere intrapresa, e così decidere anche se sia degna o meno di essere conservata. Questa può essere, e io ritengo che lo sia, un'indagine del tutto legittima, ma non è critica letteraria né critica di un'opera d'arte in quanto opera d'arte: è una critica delle intenzioni dell'autore. »

2004-05-14

 
Chi odia, brucia.
Ebbene sì, anche oggi sono stato vittima dell'intrusione nei miei circadiani del bradisisma vivente: Teresa, l'unica donna di[s]servizio filippina che adotta orari di lavoro basati sul fuso del suo Paese d'origine.
Mi sveglio alle 7:30, dopo meno di cinque ore di sonno (ieri sera sono stato in sala prove con i Capone ed abbiamo fatto le due per organizzare la trasferta per il concerto di sabato), rantolo in bagno, mi lavo i denti e mi peso: 73,9 Kg.! Colpa mia, d'accordo (aperitivo con stuzzichini + birra e mezzo panino "Moby-Dick" dopo le prove), ma se in condizioni normali potrei pareggiare questo incomprensibile aumento della forza di gravità con qualche chilometro di corsa riparatrice, oggi devo subire pigoristicamente ché la minorata etnica già si altera se io sono in casa a lavorare, figuriamoci se rientro lercio di fango e pretendo di farmi la doccia nel bagno che lei ha appena lavato...
Redigo il lemma del giorno, poi, privo di motivazioni, mi faccio la doccia, mi vesto da consulente ed esco, giusto in tempo per incrociare sulla porta la detestata creatura.
Rientro a casa sette ore dopo, reduce da una riunione di lavoro tanto farraginosa quanto positiva, mi cambio e vado a correre. Mi dico: "Faccio una cosa leggera, ché non ho mangiato", ma inevitabilmente mi massacro una sterile e inconfessata sfida con altri due podisti (uno all'andata e uno al ritorno, a una media di 4:45 al Km. in entrambi i casi).
Di nuovo a casa, fagocito un frittatone con gli asparagi, poi mi spoglio e mi peso, rilevando un inatteso e graditissimo: 72,2 Kg., che rimane tale anche dopo un'attività estrusiva del tutto simbolica.

La mia percentuale a solitario è 14,89%.


2004-05-13

 
Io ve lo racconto, ma mi sa che voi non ci crederete.
Ieri sera sono stato a cena dal fratello della mia padrona di casa. Mangiato fegato panato e cipolle con scalogno, accompagnato da un assggio minimalista di formaggio piemontese; chiuso la serata con un Campari e gin, ché avevo terminato le compresse di tri-benzo-Diportamil e i sintomi del morbo di Tourette si facevano sempre più duri da reprimere.
Stamattina mi sono sveglio presto, ho redatto il Lemma del giorno (oggi dedicato al mio amico Matteo), poi, siccome non mi sentivo ancora pronto a un incontro col ceramico e mi sentivo pervaso dallo spirito del Canaro Operoso, ho stirato il bucato di ieri.
Con lo stesso atteggiamento propositivo mi sono quindi interfacciato alla tazza, e mi sono sforzato di dare il mio piccolo contributo all'innalzamento del livello degli oceani.
Mi sono sforzato troppo.
L'estruso ha ricevuto una spinta eccessiva e si è subdolamente intanato nel sifone, con la stessa flemmatica, insospettabile grazia di una cernia. Di lui posso dire solo che la parte terminale era nocciola picchiettata da inclusi più chiari, probabilmente vestigia del mais tostato con cui ho accompagnato il Campari.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, con le sue variazioni, ci fornisce indirettamente dei dati sulla quantità: 73,3 Kg. appena sveglio; 73,6 dopo colazione; 73,2 nello stupore del post-fecale.

Ananda era interessante, ma oggi mi sono dilungato abbastanza, così riporto solo una citazione che lui fa, sempre a proposito dell'intenzione:

«Wer den Dichter will verstehen
Muss in Dichters Lande gehen»
Il testo non riporta la fonte, ma se non ricordo male, è la frase con cui Goethe cercò di giustificare la sua iscrizione a un corso di aerobica.


2004-05-12

 
Una distesa di nodi.
Ieri, ho pranzato con Federico e Claudio. Abbiamo bevuto una birra "prodotta tenendo conto delle fasi lunatiche" (come ci ha detto la cameriera) e abbiamo relegato i discorsi di lavoro, che avevano causato l'incontro, al periodo di tempo tra il caffè e il conto. A cena, ho finito il macinato (ogni volta che aprivo il frigorifero ripensavo al mio armadietto durante il servizio militare) e il passato di verdure.
Il rilfesso di questi eventi sulla mia produzione fecale è così riassumibile: consistenza buona, ancora un po' fibrosa (io non lo considero un difetto, voi sì?); colore che lentamente sta passando dal verde al marrone; afrore pop-up; quantità desumibile dai dati relativi al fuzzy-peso-Golberg: 73,7 Kg. al risveglio; 73,9 prima; 73,7 dopo.

Oggi Ananda K. se la prende con Monroe e Wimsatt (autori del Dictionary of World Literature), a proposito dell'importanza dell'intenzione nella produzione artistica, ma ne parleremo domani, ché, nell'introduzione del livre ho trovato una bella citazione dalle Isa-upanisad e vi propino quella:

« In cieche tenebre entrano coloro
che venerano l'ignoranza;
in tenebre ancor più fitte, coloro
che si compiacciono della conoscenza. »

2004-05-11

 
Volevo ben dire!
Ieri sera, riunione soci a casa di Federico. Abbiamo mangiato zuppa di cipolle e arrosto, bevendo, in tre, una bottiglia di Sirah e una di Pampero "aniversario". Sia io che Sandro eravamo in moto; sia io che Sandro siamo rimasti lì a dormire. Quando ho ripreso i sensi, alle 05:33, sono subito tornato a casa per evitare il traffico e, intorno alle 6:30, sono andato a correre.
Al rientro dalla corsa, prima ancora di fare colazione, ha avuto luogo una sessione produttiva decisamente deludente (consistenza elevata; diametro ridotto; quantità esigua; afrore inelegante e volatile). Perplesso, ho fatto colazione e ho redatto il lemma del giorno numero 300, poi il circadiano è tornato alla ribalta.
Tutte le mie perplessità si sono dissolte in un attimo: consistenza fibrosa; quantità rilevante; colore verde cupo; olezzo liliaceo e persistente.
Il mio fuzzy-peso-Golberg oggi è variato così: 74,7 Kg. prima della corsa; 73,9 dopo colazione e corsa; 73,4 come valore finale.

Ananda K., sempre a proposito degli Shakers, si è posto una domanda:

«non sarà per caso il 'mistico', dopo tutto, l'unico uomo realmente 'pratico'? »

2004-05-10

 
«Ogni forza genera una forma.»
Ieri, complice la splendida giornata, siamo stati a pranzo in un accogliente ristorante di Frascati, dove ho potuto gustare la "Carbonara non carbonara" (una versione laziale del "Granchio di terra") e una squisita fetta di millefoglie, sottratta alla torta di festeggiamento per una prima Comunione. Per compensare gli eccessi mattutini, a cena ho mangiato un po' di passato di verdure e una tazza di brodo vegetale.
Questa mattina, l'estruso era una versione ridotta dell'anufatto descritto nell'edizione straordinaria di ieri, con un afrore molto più ordinario.
Le variazioni Goldberg del mio fuzzy-peso sono state: 74,5 Kg. appena sveglio; 74,7 dopo la colazione; 74,4 dopo le attività avacuative. Pensavo peggio.

Ananda ci ha presentato la comunità religiosa degli Shakers e le opere del loro ingegno.


2004-05-09

 
Edizione straordinaria!
Normalmente, riporto in questa sede solo l'esito delle sessioni mattutine, ma in questo caso mi corre l'obbligo giojoso di condividere con voi le mie emozioni.
Perché diciamocelo: il passato, per una cosa così, sarei finito sul rogo: quantità rilevante; colore scuro e lucido come il manto di un purosangue, e un afrore, signori miei, che in tanti anni che sono nel campo non mi era mai capitato di sentirne uno simile.
Ha cominciato in sordina, poi inaspettatamente è esploso ed ha pervaso l'ambiente con un lezzo imbarazzante e tenace nel quale si ravvisavano forti memorie della cicoria di ieri, e pallide eco del saccottino alle melanzane.
Al momento di lasciarlo andare al suo destino, ho avuto un attimo d'incertezza (un po' mi ero affezionato, un po' temevo che un'azione simile potesse essere interpretata come abbandono di minore), ma alla fine la razionalità ha prevalso ed ho pigiato il leveraggio di scarico, avviando la mia creatura verso le accoglienti acque del Mediterraneo.
Penserò a lui ogni volta che piove...

 
Variazioni Goldberg.
Suonate da Glenn Gould.
Non la versione adrenalinica del 1955, ma quella della maturità, incisa nel 1981 e pubbicata postuma.
Le sto ascoltando in questo momento, e non è un caso: il loro sapore intimistico è quello che maggiormente si adatta all'àmbito fecale odierno.
La sessione produttiva mi ha ricordato quelle storie d'amore che prima che comincino ti immagini chissà che, ma che subito dopo un inizio faticoso, si rivelano come una cosa da nulla. Va bene che ieri ho pranzato con due fagottini, uno alle verdure e l'altro alle melanzane, ma la mia cena da Sergio prevedeva, oltre al bisteccone canonico, un sapido piatto di cicoria ripassata: perché anche oggi 'sta miseria verde muffa e inodore?
Il mio fuzzy-peso, per ragioni che sarebbe lungo spiegare, è stato preso in tre tempi: al risveglio era di 74,1 Kg.; dopo colazione era salito a 74,7 a causa di 300 g. di caffellatte e 300 g. (misurati) di acqua; al termine del processo avacuativo, doloroso a dirsi, la bilancia segnava 74,6 Kg.
Consoliamoci con Ananda.
« Intendiamo dire che noi abbiamo separato la 'soddis-fazione' dell'artefatto dall'artefatto stesso e l'abbiamo fatta apparire come l'arte stessa nella sua totalità; che non rispettiamo più né avvertiamo più la nostra responsabilità nei confronti del contenuto (gravitas) dell'opera, ma ne prostituiamo la thesis a un'aisthesis; e che questo è peccato di lussuria. »

2004-05-08

 
In-significante.
Ho contemplato l'estruso odierno e mi sono chiesto se fosse realmente opera mia. In miserrima quantità e celibe d'odore, ricordava una treccia di paglia, tipo i manici delle borse da spiaggia.
D'accordo: ieri ho saltato il pranzo, preservandomi per la cena celebrativa dei quarant'anni di un mio amico, ma mi aspettavo comunque qualcosina di più...
Il mio fuzzy-peso, malgrado la cena, scende a 74,5 Kg.
« Quando diciamo che un'opera d'arte è 'significativa', ci sforziamo di dimenticare che questa parola si può usare solo se accompagnata dalla preposizione "di", e che l'espressione è significativa solo se significa ciò che si voleva esprimere, e trascuriamo il fatto che tutto ciò che non significa qualcosa è letteralmente in-significante. »

2004-05-07

 
Non aprite quello sfintere.
Il festival del cinema splatter prosegue, ma l'ipotesi che la variazione di densità dell'artificium possa dipendere da fattori esterni perde attendibilità, visto che ieri sono stato tutto il giorno a casa a lavorare (pioveva...), e ben coperto per di più. L'inconsistenza dell'anufatto (chiamare "estruso" l'olentissima aerografia odierna sarebbe del tutto improprio) deve dipendere quindi da qualcosa che ho mangiato, ma cosa? Pensiamoci un attimo: ieri, a pranzo, mi sono finito un avanzo di pasta con i calamari; la sera ho mangiato una bistecca e quello che rimaneva del passato di verdure. Che sia stata la birra bevuta dopo le prove con i Capone?
Non lo credo.
L'acqua Panna (cfr. Defecatio 8/8/2003 ) non può essere, ché da giorni vado avanti a Lete, quindi gli unici sospetti rimangono i "Croccanti frollini ai cereali" Vitasnella, da poco entrati in casa e nella mia dieta...
Il mio fuzzy-peso, anche in assenza di corse riparatrici, è sceso a 74,9 Kg.

Ananda K. oggi ci ha edotto sulla funzione originale dell'ornamento:

«alcune parole che sono adoperate per esprimere l'idea di ornamentazione o di decorazione e che nell'uso moderno indicano perlopiù un valore estetico [...] aggiunto all'oggetto utile e tuttavia non essenziale alla sua efficacia, in origne implicavano il completamento o compimento dell'artefatto o altro oggetto in questione; che 'decorare' un oggetto o una persona, in origine significava dotare l'oggetto o la persona dei suoi "accidenti necessari", in modo che potesse adempiere convenientemente la sua funzione. [...] Come esempi di un'analoga degenerazione del significato, possiamo portare le nostre parole "artifizio", che significa "trucco", ma che ha origine da artificium, "cosa fatta con arte", "opera d'arte", e "artificiale", che significa "falso", ma originariamente artificialis, "relativo a ciò che è fatto con arte".»

2004-05-06

 
Ananda K. sostiene che:
« la separazione dell'utilità dal significato - concetti che in sanscrito troviamo riuniti nella singola parola artha - sarebbe stata inconcepibile per l'uomo arcaico e in qualsiasi cultura tradizionale. Noi sappiamo che secondo la filosofia tradizionale, l'opera d'arte è un memento; il richiamo della sua bellezza segnala una tesi, qualche cosa che deve essere compreso e non solamente goduto.»
Tendo a crederlo vero; e l'opera d'arte che ho testè generato era indubbiamente un memento del neo-patentato che mi ha tamponato ieri sera.
Incidenti a parte, la produzione odierna ha piacevolmente risentito del ritorno sulla nostra tavola del passato di verdure: consistenza fienosa; quantità buona; colore paramilitare; afrore boschivo e molto, molto persistente.
Il mio fuzzy-peso, con un colpo di coda si è riportato a quota 75,2 Kg., ma appena smette di piovere, gli faccio vedere io.

2004-05-05

 
Astrattismo nella norma.
Ananda, parafrasando un suo amico toscano (tale Guido, di Arezzo), sostiente che: Non verum facit ars artificem, sed documentum. Non so se sia vero in assoluto, certo è che il mio artefatto odierno documentava una botta di freddo allo stomaco. Il colore però era un vispo nocciola e l'afrore, pur se gaussiano nella persistenza, mi ha riportato alla memoria i cassonetti dell'immondizia di San Miguel de la Palma. Quanta malinconia!
Il mio fuzzy-peso (che era balzato a 75,0 Kg. dopo una cena di lavoro in birreria), è ritornato a quota 74,1 grazie alla corsa riparatrice di ieri.
Oggi, verdure.

2004-05-04

 
Ananda K. Coomaraswamy in: Il grande brivido (Adelphi, 1987):
« La parola pali samvega è spesso usata per denotare lo shock o la meraviglia che si può provare quando la percezione di un'opera d'arte diviene un'esperienza importante.[...] Samvega indica dunque l'esperienza che possiamo provare alla presenza di un'opera d'arte se ne siamo colpiti allo stesso modo in cui un cavallo è colpito dalla frusta. Si suppone però che, come un buon cavallo, noi siamo più o meno addestrati e che quindi l'esperienza comporti qualcosa di più di uno shock fisico; il colpo deve avere un significato, e la presa di coscienza di quel significato, in cui nulla sopravvive della sensazione fisica, è anch'essa parte dello shock. Quantunque queste due fasi dello shock siano di norma avvertite insieme come parti di un'esperienza unica e istantanea, esse possono però essere distinte logicamente [...] Nella prima fase si verifica in realtà un turbamento, mentre nella seconda si ha l'esperienza di una pace che non può essere definita un'emozione nel senso in cui sono emozioni la paura, l'amore o l'odio.»
E mi fermo qui.

2004-05-03

 
L'amore per la pizza dà sempre buoni frutti!
I tempestivi interventi a favore delle masse evacuate hanno dato buoni frutti. Una chiara avvisaglia di questa inversione di tendenza si è avuta ieri, quando è stato necessario organizzare due turni di produzione; oggi c'è stata la conferma definitiva. La scheda prodotto segnala: colore nocciola; consistenza buona, ma granulare; quantità buona; odore pragmatico con ricordi di farina.
Il mio fuzzy-peso si è riportato a livelli accettabili: 73,9 Kg.

Mancandomi il nuovo livre, oggi vi elargisco un brano da: Il dottor Zivago, di Borís Pasternàk:

«Ma oggi sono in gran voga i circoli e le associazioni di tutti i generi e ogni gregarismo è il rifugio della mediocrità, anche se si tratti di fedeltà a Solov'ëv, a Kant o a Marx. Solo gli isolati cercano la verità, e rompono con chiunque non la ami abbastanza. Quali sono al mondo le cose che meritano fedeltà? Ben poche. Io penso che si debba essere fedeli all'immortalità, quest'altro nome della vita, più ricco di senso.»

2004-05-02

 
A mali estremi, estremi rimedii.
Pur di porre fine alla carestia fecale che mi assillava da ormai un paio di giorni, ieri sera mi sono risolto all'estremo sacrificio: sono andato in pizzeria. E non una pizzeria qualunque, ma una di quelle napoletane DOC, dove fanno la pizza bella alta.
Non solo.
A scanso di sorprese (e con la fatica che potete ben immaginare), ho bevuto due boccali di birra in vece del boccale canonico, ché la siccità non è un bene in questi casi.
I risultati non si sono fatti attendere: l'unica critica che posso muovere all'estruso odierno era l'impermanenza olfattiva, per il resto si trattava di un prelavorato di tutto rispetto: quantità buona; colore marrone chiaro muschiato; consistenza giustamente pastosa e lubrica; afrore stizzoso e volatile (ma questo l'abbiamo già detto).
Il mio fuzzy-peso è salito inevitabilmente a 75,2 Kg., ma più tardi vado a correre.

Pistole e palloni è terminato con il capitolo dedicato a Maestrelli.

«"Tutti sanno che Maestrelli valeva molto di più sul piano umano che su quello sportivo." ha detto Gianni Rivera il 7 novembre 2003 all'inaugurazione della strada dedicata a Re Cecconi. "Ma state attenti, non sto banalizzando il suo lavoro di allenatore. Sul piano sportivo Maestrelli valeva moltissimo."»

2004-05-01

 
Zweimal ist keinmal.
Questa mattina mi sono svegliato alle 04:47 con l'impellente bisogno (è il caso di dirlo) di rappresentare una personalissima versione di "Molto rumore per nulla". Dopo lo spettacolo mi sono rimesso a dormire e mi sono alzato verso le nove e mezza. Mentre consumavo la mia prima colazione ho redatto un Lemma del giorno tristemente vero, poi, stando ben attento a non urtare la sensibilità dei miei circadiani, mi sono appropinquato al ceramico.
Be', non ci crederete: la produzione odierna mi ha fatto rimpiangere il mandorlato di ieri.
Uno shar-pei dispeptico saprebbe fare di meglio: colore marrone tendente al nero; consistenza elevata; quantità puntillinista (e non mi riferisco purtroppo alle dimensioni della Grande Jatte); odore che mi sa che è andato fuori Roma per il week-end del Primo maggio.
A completare il quadro, il mio fuzzy-peso è calato a 73 Kg. netti. Solo lui sa come.

Gli ultimi tre capitoli di Pistole e palloni non contengono brani di interviste con i personaggi di cui narrano la storia. Nel caso di Frustalupi e Maestrelli, sfortunatamente era inevitabile, ma il capitolo undici è in teza persona perché D'Amico...

«dà appuntamenti ai quali non si presenta, rimanda ("Ho problemi familiari, puoi aspettare qualche giorno?"; "Facciamo quando torno da Siena?"; "Perché non ci vediamo al mio rientro dalla Danimarca?"; "Questa settimana non posso, sono in Serbia-Montenegro"), stacca il cellulare per non farsi trovare, non risponde ai messaggi lasciati sulla segreteria telefonica.»
Elvis non avrebbe mai fatto una cosa simile...

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