2004-11-30

 
Guerrieri.
Nel primo capitolo dedicato alla storia del cesso (sostantivo, non verbo), Arnott ci racconta che:
«L'invenzione del moderno water closet è attribuita a Sir John Harington (figlioccio di battesimo della regina Elisabetta) attorno al 1596. [...] Usando uno spiritoso gioco di parole, Harington decise di chiamare la propria invenzione "Ajax" (Aiace, il grande guerriero, forse a sottolineare le incruente battaglie da sostenere al cesso).»
A parte il fatto che non capisco quale sia lo "spiritoso gioco di parole", a me, il nome Ajace Telamonio, mi ha sempre fatto pensare a un tensioattivo (non jonico) per detersivi. Non so perché.
Comunque.
Quest'oggi, ho omaggiato il re di Salamina con un malloppo di colore marrone chiaro, avente consistenza simile a quella che ha il purè liofilizzato quando non lo si mescola bene. A dispetto di una quantità ai limiti dell'esiguo, il sapido contorno emanava un afrore highlander, praticamente immortale.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, complice la pioggia che da ieri cade senza soluzione di continuità, sale a 70,6 Kg, con variazioni nell'ordine dei due/tre etti.

Dice: lo sapevi che sono stato in Norvegia?
Sì, ho visto.


2004-11-29

 
E io che mi lamento della naftalina.
Ieri sera io e Ciccio siamo andati a mangiare una pizza con Maurizio. Non volendo vanificare del tutto i benefici apportati al mio fuzzy-peso-Godlberg dal giro in bicicletta, ho preferito evitare la mozzarella e tenermi leggero ordinando una "Napoli" con cipolle, ma l'odore delle acciughe, questa mattina, non è che si sentisse molto. Il malloppo squamoso che ho depositato al guardaroba, infatti, aveva consistenza pastosa con fibre e promanava un olezzo liliaceo e stanziale. Il colore era marrone, leggermente ombrato di verde.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, varia tutto sommato pneumaticamente: 70,1 Kg al risveglio; 70,5 dopo la colazione; 70 netti al termine dello spettacolo.

«I gabinetti dei castelli dell'Europa medievale venivano detti guardaroba perché, in effetti, svolgevano anche questa funzione, Nel corso dei mesi caldi estivi, i pesanti abiti invernali e le pelliccie venivano ricoverati proprio in queste stanze, con l'idea che il cattivo odore avesse il potere di tenere lontane le tarme.»

2004-11-28

 
Saturday night liver.
Ieri sera, Michele doveva parlare di lavoro con Stefano, così siamo andati a Bracciano e, dopo le conversazioni d'affari, siamo stati a mangiare nel ristorante di Sonia: focaccia con prosciutto crudo e mozzarella; bruschetta; curiose crocchette con dentro qualcosa di verde misto a qualcosa di bianco; verdure fritte; tagliata e cicoria paesana come secondo. Stefano ha bevuto birra, io e Michele abbiamo diviso una bottiglia di novello.
Al risveglio, questa mattina, il mio fegato chiedeva vendetta e anche il fuzzy-G non scherzava (71,4), così abbiamo caricato le biciclette sul furgone (io e Michele) e siamo andati a farci un giro sul tracciato della vecchia linea ferroviaria Capranica-Civitavecchia.
Bello.
Difficoltà tecnica zero (diciannove chilometri in discesa e altri diciannove in salita, con pendenza risibile), ma dal punto di vista paesaggistico, veramente notevole. Queste foto rendono meglio l'idea.
Come che sia, la passeggiata mi ha fatto bene, riconducendo il mio fuzzy-peso-Goldberg a valori decisamente pneumatici: 69,6 Kg al rientro e 69,5 al termine della sessione produttiva. La materia prodotta (in quantità maggiore di quanto i freddi numeri lascino intendere) era di colore marrone canonico, aveva consistenza pastosa ed emanava un olezzo ubiquo e persistente.

La mia percentuale a Solitario, dopo un breve periodo di gloria, è in ribasso: 14,90%.


2004-11-27

 
Settetti.
È stato con un ghigno di beffarda superiorità, che questa mattina ho guardato la bilancia segnare 71 chilogrammi netti. "Segna quel che vuoi, sciocca." ho pensato "Vedrai fra un po' cosa succdede...". Precisamente tre ore dopo, la mia profezia si avverava, superando la realtà anche le mie fantasie più sfrenate. Che le misure correttive intraprese nella giornata di ieri avessero dato i risultati sperati era lecito supporlo dai trailer olfattivi che hanno vivacizzato le prime ore della mattinata, ma non mi sarei mai aspettato di battere dei record.
L'unica caratteristica ordinaria della produzione odierna era il colore: marrone canonico, leggermente lucido; la consistenza era tipo purea lasca, ma aggressiva; l'afrore... Ragazzi, l'afrore merita un discorso a parte: nel database del palmare l'ho definito "liliaceo molto persistente", ma si tratta di una classificazione riduttiva, perché ciò che ha invaso le mura del "luogo più intimo e segreto" (come lo definisce la copertina del livre) era un'emanazione diabolica, tossica per l'uomo e potenzialmente mortale per la donna.
E non faccio per dire: quantunque io avessi avuto la delicatezza di rimuovere anzitempo il mefitico malloppo dall'àlveo del ceramico, la MPDC ha avuto i suoi bravi problemi, quando è entrata nel bagno per aprirne la finestra (il mostro cominciava ad invadere il corridoio).
Come se tutto ciò non bastasse, ecco le variazioni del mio fuzzy-peso-Goldberg: 71 Kg netti al risveglio; 71,4 dopo la colazione; 70,7 finali!
Ve l'avevo detto che vincevo.

Avevo delle perplessità rispetto alla scelta del nuovo livre, temevo che potesse risultare ripetitivo parlare di cessi in casa dell'estruso (tipo le trasmissioni televisive che parlano di trasmissioni televisive), ma forse mi sbagliavo:

«Le antiche tribù [nomadi] della Siberia consideravano le città come qualcosa di malefico (e forse non avevano poi del tutto torto), proprio perché chi le abitava era costretto a convivere con i propri rifiuti.»

2004-11-26

 
Dilemmi [di]gestionali.
La questione fuzzy-Golberg, in questi giorni, non mi preoccupa più di tanto, anche perché piove, vado poco in bicicletta e non posso nemmeno andare a correre per via del dito rotto. Il massiccio calo produttivo, invece, mi crea qualche perplessità: dov'è finita la pizza? dov'è la carbonara di Sergio?
Ieri, una misera; oggi appena appena meglio: colore marrone canonico; aspetto torronato; olfattivo (almeno quello) complesso e affettuoso. Considerato quanto è costata la tagliata con la cicoria ieri sera, credo sia lecito domandarsi se la materia F convenga ancora produrla in proprio o se non sia meglio comprarla già fatta, come diceva Pippo Franco.
Comunque.
Visti gli esiti della sessione mattutina (c'è stata anche una sessione vespertina, ma ai limiti del beffardo), sono uscito e sono andato a fare la spesa: broccoletti siciliani, verza, cavolfiore, radicchio, melanzane, peperoni e cipolle. Tornato a casa ho preparato il mischione di verdure, il sugo di cipolle e ventresca e ho cotto sulla piastra una melanzana tagliata a fettine. A pranzo ho mangiato pasta con sugo di cipolla e ventresca; adesso per cena, mi scaldo un po' di mischione e come carne posso scegliere fra macinato e straccetti.
Vincerò.

Da domani avremo il nuovo livre. L'ho acquistato questo pomeriggio, troppo tardi anche per la seconda sessione. Non so come sia; ho spiegato al commesso di Feltrinelli cosa ci dovevo fare e lui mi ha consigliato un libro che si intitola: ...in fondo a destra.


2004-11-25

 
Take the "F" train.
Ho aspettato fino ad ora che l'orchestra concedesse un bis di: Brown and tan fantasy, ma sfortunatamente, tutto ciò di cui vi posso parlare sono gli esiti della sessione mattutina: la coda di un pit-bull e il pollice di Hansel (se Hansel e Gretel fosse ambientata nello Zimbawe). La consistenza dell'impasto era notevole e ne aumentava la forza di gravità al punto da impedire la promanazione degli odori.
Deludente, invero.
Che poi, visto che il mio fuzzy-peso-Goldberg, a seguito di una riunione soci ieri a Frascati (Campari, pizza bianca con mortadella, pizza bianca con prosciutto crudo), era salito al risveglio a 70,7 Kg, mi aspettavo di più sia a livello volumetrico che olfattivo.
Invece, niente.

Mettici pure che non avevo nulla da leggere...


2004-11-24

 
Colla colla.
Oggi, la sessione produttiva è stata lo specchio fedele della giornata appena trascorsa: una di quelle giornate in cui fatichi e soffri, ma che quando arrivi alla fine e guardi indietro ti accorgi che non hai ottenuto poi granché.
Rientro a casa verso le otto, dopo una giornata peripatetica (in entrambe le accezioni del termine). Sono stanco, il frigo è vuoto: quasi quasi... Ma sì, vado a cena da Sergio; prima, però, devo fare una cosa.
Mi appropinquo al niveo scranno, produco una sorta di lungo Wurstel brunito e inodore, mi rivesto, ma mi resta dentro un senso di incompiutezza, tant'è che mentre sono in garage a lucidare il vetrino del mio telefono cellulare, come a teatro, sento una voce che mi invita a riprendere posto in platea.
Nel secondo atto dell'opera, il protagonista è combattuto fra l'urgenza di portare a termine ciò che ha iniziato nel primo atto, e il dolore (metafisico, s'intende) che gliene deriva. Alla fine, riesce a liberarsi del peso (metafisico, s'intende) che l'opprime, ma lo sforzo sostenuto ha prosciugato tutte le sue forze e, soprattutto, gli ha tolto la voglia di andare a mangiare da Sergio, così, con le mani che puzzano ancora di Preparazione H si scalda due tazze di brodo vegetale, scrive una cosa sul suo blog e poi se ne va a dormire.

SIPARIO



DICE FUORI SCENA: con cosa s'era macchiato il vetrino del cellulare?


2004-11-23

 
17 settembre 1994.
Il me stesso di dieci anni fa, è a Ventotene, per festeggiare il compleanno di una persona a cui lo legano sincero affetto e reciproca stima. Il me stesso di dieci anni fa, entra nell'edicola e compra il giornale, così ha qualcosa da leggere in spiaggia. In attesa che ritorni chi è andato a comprare le provviste, il me stesso di dieci anni fa, apre il giornale e, saltate le pagine della politica (è una giornata troppo bella per rovinarsela con le vicende della "setta parlamentaria"), approda alla cronaca. Il me stesso di dieci anni fa, legge la notizia: è morta; due giorni prima; di un tumore al fegato.
Il me stesso di dieci anni fa, accartoccia il giornale, lo butta in un cestino e giura a sé stesso che non comprerà più quotidiani.

A questo pensavo, oggi, mentre leggevo le ultime pagine del livre.
Poc'anzi avevo prodotto una buona quantità di materia F, di colore marrone canonico, di consistenza patetica (da patè), promanante un olezzo coerente e duraturo. Il mio fuzzy-peso-Goldberg, che alle 5:50 era di 70,9 Kg, grazie a un rapido giro in bicicletta lungo gli argini del Tevere era sceso a 70,4.

Vado avanti, leggo i commenti alla filmografia:

«Vogliose e insaziabili per stalloni superdotati, 1989, di Gregory J. Schell o Jim Reynolds. Con Moana e Cicciolina. È probabilmente un film di montaggio.»
Va bene, basta così.

2004-11-22

 
Pipino, il greve.
La sessione odierna ha avuto luogo qualche minuto dopo le 13:00. Non avevo ancora pranzato, ma avevo bevuto un paio di tazze di tè, il che spiega la variazione anomala del fuzzy-peso-Goldberg, passato dai 70,4 Kg del risveglio ai 70,9 del pre-gara (con un 70,7 finale).
Relativamente alla materia di interesse, provo sentimenti contrastanti: vero è che la quantità era piuttosto scarsa; vero è che l'incarnato nocciola opaco acuiva la tristezza di questa grigia giornata novembrina, ma è pur vero che l'olezzo acre ed insistente emanato dal malloppo era ai livelli più alti della categoria ed ha donato gajezza al mio silenzioso operare.

Fra i tanti commenti successivi alla morte di Moana, notiamo quello di Bob Malone (al secolo, Roberto Pipino):

«Sembrava non accorgersi di nulla. Se la telecamera la inquadrava solo nelle parti intime, era capace di limarsi le unghie. Quello che avveniva dentro la sua vagina sembrava non riguardarla.»

2004-11-21

 
Il cattivo tenente.
Ieri sera sono stato a cena da mio cugino. Le lasagne al forno rispecchiavano la qualità media delle femmine presenti; il prosciutto invece era molto buono, ma te lo dovevi tagliare da solo, con un coltello che se l'avesse visto lo Chef Tony, a quest'ora avevo un cugino di meno; le ovoline di bufala erano molto buone, ma quando cercavi di far loro del male con un coltello, una forchetta o, nel mio caso, con i denti, si vendicavano spruzzando tutt'intorno il loro siero; il patè era buono e non aveva controindicazioni, come la donna di mio cugino. Sul fronte beveraggi, il vino era nel complesso inadeguato, ma la motivata ressa al bancone dei cocktail mi ha riportato alla mente il ricordo delle feste che organizzava il padrone di casa quando era giovane. Attrazione della serata, un poveraccio che si era asperso le mani con l'azoto liquido (come il T-1000 di Terminator 2) ed aveva sette dita su dieci avvolte in altrettanti bozzoli di garza bianca; la sua ragazza non sembrava patirne più di tanto.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, al risveglio dopo cotanta serata, era ancora aggrappato a un 69,9 decisamente pneumatico, ma le ingenti assunzioni di liquidi seguite alla prima pesa hanno riportato la bilancia sopra i settanta chilogrammi; per la precisione, 70,5 dopo la colazione e 70,3 finali. I due etti mancanti all'appello ricordavano, per consistenza e colore, il paté di ieri sera, mentre l'odore era a metà fra il Campari e il Morellino di Scansano. So quel che dico.

Una sera, al Jakie O, Moana conobbe Robert De Niro e Harvey Keitel:

«Una delusione è stato Harvey Keitel, uno strafattone di droga. Più che scopare, immaginava di scopare. Che delusione, eppure mi piaceva molto. Lo avevo conosciuto con De Niro. E poi a De Niro piacevano solo le negre.»

2004-11-20

 
Mi dovessi preoccupare?
Che il fuzzy-peso-Goldberg faccia qualche scherzetto, dopo i concerti dei Capone, non è una novità; perciò, questa mattina, quando sono andato a pesarmi, ero preparato psicologicamente a vedere tramutate in numeri le due birre e il kebab assunti per via orale ieri sera. Invece, guardo in basso e vedo un numero strano, che non ha il sette come prima cifra. Guardo meglio: sessantanove e otto. Possibile?
Scendo dalla bilancia, lascio che riprenda fiato, poi mi peso di nuovo: sessantanove e otto.
Se lo dice lei...
Sessantanove e otto era e sessantanove e otto è rimasto al termine della Grande Ruota Circadiana, bilanciando tre etti di colazione con una colata lavica di colore marrone scuro, che per un attimo ha frustato le mie narici con un odore simile a quello che aleggia la sera intorno ai banchi di carne del suk di Aleppo, ma, ahimè, estremamente volatile.

«Ricordo con grande simpatia Massimo, un industriale di Modena che per eccitarsi aveva bisogno di organizzare un'incredibile messinscena. Mi faceva travestire da diavolessa con un mantello di raso neto lungo fino ai piedi, biancheria intima rossa e una maschera con le corna. Lui si nascondeva nudo nella sua grande casa e mi chiedeva di cercarlo; una volta trovato, dovevo scoparmelo.»

2004-11-19

 
Capi carismatici.
Oggi sono in ritardo, ma è stata una giornata piuttosto frenetica: nel primo pomeriggio ho recuperato mia madre all'ospedale e l'ho riportata finalmente a casa (una buona azione che il Cielo ha voluto premiare, ma questi sono fatti miei); poi, verso le cinque, sono andato a prendere Alberto e il suo contrabbasso ammaestrato, ché questa sera i Capone avevano un ingaggio a San Lorenzo.
Dice: e la mattina, cos'hai fatto? Ho lavorato, ché, se no, i miei soci dicono che passo tutto il mio tempo a suonare.
Comunque, la mia produttività non si è limitata all'ambito professionale: anche a livello circadiano ho dato buona prova delle mie capacità, sfornando un prelavorato da fogna di diametro ridotto, ma di buona consistenza e promanante un olezzo stantio molto persistente.
Tutto tranquillo invece sul fronte del fuzzy-G, che varia canonicamente intorno ai 70,4 Kg.

Moana, della sua relazione con Craxi:

«A lui piacevano più i preliminari che la cosa in sé. Era in adorazione delle donne, ti copriva d'attenzioni, si preoccupava. Mi mandò in RAI e mi fece fare un programma sulla Rete Due che si chiamava "Tip Tap Club", con Bobby Solo e Sergio Leonardi. Io presentavo con loro, niente male per i miei diciannove anni, quasi venti.»

2004-11-18

 
Ai confini della realtà.
Martedi ho portato la mountain-bike dal ciclista per un tagliando e questa mattina dovevo andare a riprenderla. Sono uscito di casa intorno alle otto (volevo essere di ritorno presto per lavorare, ché, se no, i miei soci dicono che passo il tempo in bicicletta) e, ancora mezzo addormentato, ho percorso la strada che dal Teatro Marcello scende verso la Bocca della Verità, ma quando sono arrivato davanti all'anagrafe, sulla sinistra, ho visto venire in su un gruppo di ebrei, scortato da soldati tedeschi.
C'ho messo un secondo a ricordarmi che stanno girando un film nei vicoli dietro casa, ma è stato uno dei secondi peggiori della mia vita, durante il quale ho valutato tutta una serie di possibili spiegazioni, dall'anomalia spazio-temporale a: "La destra ha gettato la maschera!"
Comunque.
Il ciclo ha interferito con i cicli e la sessione di lavoro è slittata al mezzodì, più o meno in contemporanea con il cannone del Pincio, ma senza ricadute sulla qualità del prodotto (che tendo ad associare, vista la buona quantità, alla pizza dell'altra sera): colore marrone chiaro uniforme; consistenza pastosa granulare; olezzo lieve, ma persistente.
Scarne, invece, le informazioni sul fuzzy-peso-Goldberg, che riportano solo il valore al risveglio: 70,5 chilogrammi.

Moana ci ha parlato della sua infanzia:

«Mio padre è un tecnico di grande valore. Lo chiamavano per avviare centrali nucleari. Alcuni mesi a Madrid, un anno in Canada, due anni in Brasile [...] Provi a immaginare come può crescere una ragazzina che dal Brasile sensuale e libero arriva nella provincia di Alessandria.»
Dice: e il dito, come va? Una meraviglia! (cromaticamente parlando...)

2004-11-17

 
Mi sa che mi sono rotto un dito.
Stavo uscendo dalla vasca, dopo essermi fatto la doccia, ed ho sbattuto con il piede sul bordo. Con il dito piccolo del piede destro, per la precisione, e mi è sembrato di sentire un leggero "crack", come di ossicino del dito piccolo del piede destro che si rompe.
Mi è venuto da ridere.
Faceva un male cane, ma mi è venuto da ridere lo stesso, perché a questo punto la situazione ha del grottesco, tanto che sono stato in dubbio se riportare in questa sede l'evento, per timore di non essere creduto.
Comunque.
L'estruso odierno, aveva l'aspetto di un'ameba uncinata e ricordava molto "Forme uniche della continuità nello spazio", del povero Boccioni. Il colore era quello canonico dell'arte moderna; la consistenza era pastosa (per fortuna, aggiungerei, visti gli uncini), mentre l'olezzo, altrettanto uncinato, ci ha lasciato quasi subito.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, malgrado la pizza di ieri sera, varia pneumaticamente intorno ai 70,7 chilogrammi.

La posta di Moana:

«Cara signorina, sono un suo ammiratore, il mio nome è Antonio ed esercito il mestiere di avvocato qui nella mia piccola Pavia. Le scrivo perché sono un bambino cattivo che vorrebbe tanto essere punito da Lei e diventare il suo schiavo personale. Vorrei che Lei mi camminasse addosso con i suoi tacchi a spillo, che mi sputasse in faccia e pisciasse addosso. Se Lei desidera, posso essere a sua disposizione per tutto; sarei onorato di pulire la sua casa, lavare per terra, lucidare la cucina e i bagni, trasportare cose pesanti e faticose.»

2004-11-16

 
La quiete dopo la tempesta.
Passata è la tempesta, odo estrusi far festa, e il fuzzy-Goldberg, tornato in su la via, che ripete il suo verso: 70,6.
O natura cortese, son questi i doni tuoi, questi i diletti sono che tu porgi ai mortali, nello specifico, un malloppo di materia fecale di colore marrone con riflessi arancio, di consistenza bituminosa lasca, promanante un olezzo acre ed esplosivo: te credo che poi "apre i balconi, apre terrazzi e logge la famiglia"...

Moana, parlando dei suoi esordii:

«Mi chiamò Minzione, l'agente di Carmen Russo e Sabrina Salerno»

2004-11-15

 
Una risata ci eviterà la sepoltura.
Che la mattinata sarebbe stata uno schifo, l'ho intuito quando, aprendo la serranda del garage, ho visto passare un gruppetto di suore. Poi ho messo in moto la moto, e ho scoperto che si era rotto un relé, lasciando la freccia destra accesa. Ho tolto il fusibile delle frecce e sono uscito dal garage, ma, a piazza Margana, un vigile mi ha fermato, facendomi notare che ero in contromano. Non mi ha multato, ma mi ha fatto una paternale che forse preferivo la multa (peralto, piovigginava). Arrivato davanti all'anagrafe, ho scopero che la strada era bloccata per una manifestazione della CGIL. Scavallata la manifestazione, sono andato dal commercialista perché domani scade il termine per il pagamento dell'IVA e, per una volta, volevo fare le cose con calma; il commercialista mi ha dato il modello F24 e mi ha ricordato che devo pagare una cifra immorale di IRPEF. Chiusa la festosa parentesi fiscale, sono andato alla BMW per ricomprare il fusibile, ma costava 74 €, così ho comprato solo le guarnizioni nuove per il tappo del serbatojo. Arrivato a Corso Vittorio, ho scoperto che non era possibile passare, sempre a causa della manifestazione. Contravvenendo ad una dozzina di norme del codice della strada e ad almeno sei comandamenti, sono riuscito ad arrivare di nuovo a piazza Margana e, una volta lì, stavo per imboccare (nel senso corretto) la strada che avevo percorso in contromano la mattina, quando, sempre lo stesso vigile, mi ha fermato, chiedendomi dove stessi andando. Reso praticamente afono dallo stress, ho indicato la serranda del garage, pochi metri più in là, nella no-bike zone, ed ho mormorato qualcosa tipo: "ET, casa... ET, casa...". Il vigile si è dimostrato urbano e mi ha lasciato passare.
Rientrato in casa, ho cercato conforto e buonumore nei carboidrati, spazzolandomi gli avanzi della pasta dell'altra sera (freddi di frigo: una bontà...); non ho fatto nemmeno in tempo a prepararmi il caffé, che una telefonata mi ha dato il colpo di grazia (vi risparmio i dettagli, fidatevi della mia parola).
Pochi minuti dopo, seduto in poltrona, con un mezzo Toscano che mi pendeva dalle labbra, accentutando la catatonicità del mio volto, ho meditato su quanto mi stava accadendo da una settimana a questa parte, e sono giunto alla conclusione che si trattava di un segno del Cielo, della punizione per una mia mancanza.
In pensieri, parole e opere non mi sembrava di aver "molto peccato" (salvo per ciò che avevo pensato di dire e di fare al vigile poco prima), quindi doveva essere un'omissione, ma quale? Quale, delle tante cose che avrei dovuto fare e non facevo, era la causa delle mie sventure?
Possibile che?...
È stato un attimo: ho preso una padella e l'ho messa sul fuoco; c'ho versato dentro un po' di acqua, un po' di olio, uno spicchio d'aglio e quanto rimaneva del mischione di verdure; ho lasciato scaldare il tutto per qualche minuto, poi ho fatto un po' di spazio nel letto di verdure e, dolcemente, vi ho adagiato quattro sottili fette di carne bovina.
Le nuvole nel cielo hanno lentamente cominciato a diradarsi.

Se proprio vogliamo trovargli un difetto, la sessione odierna ha tardato un po'; per il resto, si è comportata egregiamente, producendo una considerevole quantità di materia F, cromaticamente omogenea (nocciola carico) e di consistenza cretacea con anima fibrosa. L'olezzo, barocco, è risultato fugace, ma questo in fondo è un bene, ché fa un freddo becco e ad aprire la finestra per cambiare aria ci si sarebbe gelata casa.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, questa mattina, era di 70,8 chilogrammi; le successive variazioni non sono state rilevate perché il riscaldamento è ancora rotto.

L'influsso nefasto di questo novembre 2004 ha colpito anche la mia percentuale a solitario, che cala al 14,98%.


2004-11-14

 
Devo suggerirlo a Men's Health.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg è sceso oggi a 69,6 chilogrammi, grazie a una nuova dieta da me sviluppata. L'ho chiamata la Dieta delle Dita, e consiste nel fare in modo di vomitare dopo aver mangiato.
Il mio approccio metodologico si differenzia dalla banale bulimìa in quanto lo stimolo a vomitare è indotto da fattori esterni e non dalla propria volontà, ma anche qui l'ambiente familiare e le amicizie svolgono un ruolo determinante.
Mi spiego meglio.
Ieri ho passato la sera a casa dei miei, perché mia madre era caduta, facendosi male a un polso e alla schiena (e poi dice a me che la moto è pericolosa...). Da mangiare c'erano solo broccoli lessi e un avanzo di seppie in umido che quando ne ho assaggiata una, mio padre ha cominciato a ringhiare come un molossoide, così sono andato al supermercato ed ho acquistato: n.1 conezione di patatine Pringles alla cipolla; n.1 bottiglia di Campari Mix; n.1 confezione da quattro bottiglie di birra Pilsener Urquell; n.2 confezioni di würstel cervelade; n.1 confezione di crauti in scatola; n.1 viennetta Algida.
Le patatine se le sono spazzolate quasi tutte i miei (malgrado mia madre affermasse di non avere appetito), io ho mangiato due würstel lessati con contorno di crauti e una fetta di Viennetta, bevendo una birra durante la cena e una birra mentre vedevo "Jay & Silent Bob - Fermate Hollywood su Sky.
Quando, intorno alle due di notte, la film è finita, mi sentivo come il personaggio di Incubo degli Squallor, e fuori diluviava. Essendo in moto, ho preferito vedere un'altra film e aspettare che l'acquazzone di calmasse, così sono rincasato poco dopo le cinque, sui sampietrini umidi di una Roma deserta e bellissima. Rientrato in casa, mi sono levato il casco ed ho dato di stomaco la prima volta, poi mi sono accasciato sul letto.
Ho ripreso i sensi intorno alle undici e mezza. Ero stanco, avevo una leggera nausea (probabilmente la seppia in umido) e un dolore persistente ai seni frontali, ma sono andato lo stesso all'appuntamento con Michele, che doveva provare la sua bicicletta nuova. Siamo saliti a villa Pamphili con il furgone e lì abbiamo fatto il giro canonico, con una breve interruzione verso i tre quarti, per consentirmi di vomitare di nuovo, stavolta nel ruscelletto che scorre vicino al confine sud della villa.
Tornato fra le mura domestiche, mi sono pesato (v. sopra), poi mi sono messo a letto, sorbendomi il carnascialesco (Cfr. Nori) Big Fish affittato dalla MPDC.
Inutile dire.

2004-11-13

 
Nulla lasciava presagire.
Ieri, il mio pranzo coordinato è consistito in un pezzo di pizza gommosa dal kebabbaro davanti alla sala-prove (alle ore 15:45), ché all'ora di pranzo sono dovuto andare da Decathlon con Michele a comprare un po' di cose per la sua bicicletta nuova. La cena, invece, l'ho dovuta coordinare a casa, perché Michele, col quale sarei dovuto andare a cena da Sergio, aveva troppa fame (alle ore 20:00) per aspettare che lo raggiungessi (alle ore 21:00), dopo aver finito le prove con i Capone.
Bella cosa, coordinarsi.
Comunque, il mio fuzzy-peso, questa mattina, si coordinava con la bilancia per un valore di 71 chilogrammi netti; i valori del pre e del post, però, non li ho rilevati perché, essendosi rotto il riscaldamento, all'inizio del turno di produzione, l'ambiente maiolico era piuttosto freddino e non me la sono sentita di spogliarmi solo per constatare l'abituale variazione Goldberg di +- 200 grammi.
Malgrado ciò.
La consistenza dell'estruso ne lasciava intuire l'anzianità di servizio: la parte iniziale era pastosa, con diametro ridotto; la parte finale era invece granulosa lasca. Il colore era un bel nocciola cupo uniforme, mentre l'olezzo aveva un che di solido, con retrogusto muffato.

Moana, oggi, parlava di voi:

«Hard o soft? Dipende da come uno si sente. Ci sono gli appassionati che non vedono altro.»

2004-11-12

 
Oggi, un imprevedibile sovrapporsi di impegni e di eventi ha disturbato l'operosa quiete dei miei ritmi circadiani, con le conseguenze che voi potete facilmente immaginare, ma in in compenso ho imparato il reale significato del verbo: coordinarsi.
Dice:
...
Oh! ho detto: "Dice:".
...
Allora?
Dice: a me, non è che mi stia tanto bene 'sta storia dell'essere soltanto un espediente, del non esistere realmente.
Ma ci siamo impazziti? Già ci sono i circadiani in sciopero, oggi; ti ci vuoi mettere anche tu?
Dice: se davvero non esisto, dov'è il problema?
Ma chi ha detto che non esisti?
Dice: tu, il primo di questo mese.
Vabbe', ma tu mi avevi interrotto mentre parlavo.
Dice: e solo perché uno ti interrompe mentre parli, vuol dire che non esiste?
Magari fosse.
Dice: in che senso?
Lascia stare. Comunque, io questa cosa dell'espediente l'ho detta dieci giorni fa, perché te ne esci solo adesso?
Dice: Perché c'ho ripensato e non mi sembra giusto.
Tralasciando le considerazioni canoniche su coloro che ci ripensano, se adesso io dico che esisti, ti rimetti a lavorare?
Dice: chissà...
Ma chi ti credi di essere, Osvaldo Farres? Voglio o un "sì" o un "no"
Dice: e chi sarebbe, Osvaldo Farres?
Prima tu rispondimi: se dico che esisti, ti rimetti a lavorare?
Dice: va bene, ma lo devi dire convinto, non che lo fai solo per darmi il contentino.
Lo dico convinto: tu esisti.
Dice: non mi sembri molto convinto...
No, no, è vero: tu esisti. Dici, quindi esisti.
Dice: ma allora esistono anche gli ospiti dei talk-show.
Un effetto collaterale che non siamo riusciti ad evitare...
Dice: vabbe', ricomincio a lavorare; però adesso mi dici chi è Osvaldo Farres.
Andiamo un attimo su Google, che ti faccio vedere.
Dice: ma è una cosa porno?
Chissà...

2004-11-11

 
Nella tarda serata di oggi, si è svolto un secondo turno di lavoro che, pur se ordinario dal punto di vista della resa materica, mi ha ispirato una breve poesia, dal sapore vagamente crepuscolare.
L'ho intitolata: "Le feci che feci":
Dolci ricordi del tempo che fu
Quando facevo più volte pupù
Or questa dieta la ciccia mi ha tolta
Ma vado al bagno soltanto una volta.

Buonanotte.


 
Aleksej Grigoriyevich.
Ci sono giorni in cui risulta difficile credere che, al di sopra del drappo grigio e freddo delle nuvole, ci sia ancora un cielo azzurro, ci sia ancora un sole.
Piove.
Piove, ma dal silenzio che c'è, sembra quasi che stia nevicando. Gli unici a cui la pioggia non sembra fare nè caldo nè freddo sono i gabbiani dell'Altare della Patria: quando ho aperto la finestra del bagno, per far cambiare aria, li ho sentiti intonare i loro cori da stadio, incuranti.
Ed avevo i miei buoni motivi, per aprire la finestra del bagno e far cambiare aria, ché l'atmosfera, a séguito degli ultimi avvenimenti, s'era fatta irrespirabile.
La produzione odierna, come tutte le creazioni artistiche, risentiva delle condizioni a contorno, riflettendo, nel suo colore nocciola spento, l'uggia nebbiosa di questo novembre e, nel suo piccante retrogusto (è il caso di dirlo), la salsa rossa a contorno del kebab di ieri sera. La consistenza dell'estrüdel era pastosa, l'olezzo emanato era forte come l'Amaro abruzzese, ma non altrettanto gentile.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg variò indolente dai 71,3 del risveglio ai 71,3 del post-sciacquone, pareggiando quindi l'incremento di due etti dovuto ad una parca colazione.

«Dopo un anno di comparsate in varie commedie all'italiana e di innumerevoli provini, mi proposero di girare un film porno e accettai con curiosità. Fu facile e divertente, lavorai senza vergogna e senza preoccupazioni, mi sembrava naturale fare delle scene di sesso "sul serio". Feci l'amore con quattro uomini. Mi ricordo che uno di loro mi eccitava molto, si chiamava Marco e durante le pause di lavorazione mi scopava in un bagno appoggiata a un lavandino.»

2004-11-10

 
Cause di forza maggiore.
Questa mattina, volevo scrivere Defecatio, invece mi è toccato lavorare; poi ho stirato (così domani mi posso cambiare la maglietta); poi ho cucinato (frittatone con le patate lesse e i funghi avanzati dalla cena di ieri); poi sono andato a fare la spesa (avevo finito il caffé e i biscotti al riso, che c'ha ragione Ciccio, devono essere drogati, perché danno assuefazione); poi ho deciso di andare a prendere il furgone in bicicletta.
Dice: ma oggi pioveva.
Vero, ma quando l'ho deciso sembrava che fosse uscito il sole. Invece, faccio appena in tempo a vestirmi da fesso e a scendere, che scatta l'acquazzone. Decido che se smette per le tre vado; alle tre e quindici smette e io esco.
Con il mio fido Casio Sea-Pathfinder in modalità barometro (1000 Hpa fissi), risalgo gli argini del Tevere in direzione Capena, scoprendo che fa più freddo di quanto mi aspettassi. Arrivato alla fine della ciclabile, scopro altre due cose interessanti: a) da casa alla fine della ciclabile sono venti chilometri, e non sedici, come pensavo io; b) dalla fine della ciclabile a Capena sono trenta chilometri, e non dieci, come pensavo io.
Proseguo lo stesso, anche se in preda al terrore paranoico di arrivare lì e scoprire che oggi hanno chiuso due ore prima. La strada da Saxa Rubra a Capena è meno peggio di quello che mi aspettassi, ma riesco ugualmente a finire per terra mentre cerco di sorpassare un ebete che si è fermato nel bel mezzo di un incrocio, incurante del traffico pesante sulla Tiberina. Ancora dolorante, arrivo alla concessionaria e chiedo di usare il bagno per cambiarmi. Non incontro alcuna resistenza.
Prima di infilare la maglietta asciutta, verifico i danni: solo un'escoriazione alla spalla sinistra. Ci posso stare: l'ultima volta che sono cascato sul bagnato m'è andata peggio.
Esco, pago, firmo, saluto e rientro a Roma (che, detto così, sembra facile, ma mi ci vogliono due ore e mezza, ché c'è anche la partita all'Olimpico). Doccia, poi cena dal kebabbaro con Ciccio. Quando, alla fine, parcheggio sul piazzale prima di ponte Fabricio, scopro che il sassofonista è sempre là, incurante della pioggia.

Prima che avvenisse tutto ciò, mi ero intrattenuto per un adeguato lasso di tempo nella stanza senza parquet, dove avevo sviscerato un argomento a me particolarmente caro. Più precisamente, l'argomento era un malloppo di consistenza bituminosa lasca e di colore marrone specifico, promanante un afrore inveterato molto persitente.
Càpita.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, è variato oggi in maniera un po' anomala: 71,4 al risveglio; sempre 71,4 dopo la colazione; 71 netti dopo aver sviscerato.

Moana breve, ché mi sono dilungato:

«Non credo troppo nel progresso perché aumentando le scoperte aumentano anche i problemi. E dunque siamo sempre allo stesso punto, no?»

2004-11-09

 
Fritte?
Il mio pantheon amicale si sta definendo sempre più chiaramente. Erravo nel dire (Defecatio del 23 ottobre) che la totalità dei miei amici sia asservita alla dea Ghola; esistono anche degli amici buoni, devoti del dio Motho (da non confondersi con la dea Moto) e impegnati a far sì che il fuzzy-peso-Goldberg di tutti gli esseri senzienti si conservi pneumatico.
Stefano è uno di questi: con le sue uscite in bicicletta, ha riportato il mio fuzzy-G sulla retta via, dopo che le lusinghe della parte lipidica della Forza lo avevano attratto in basso, privandolo del pneuma. Michele, invece, è senza ombra di dubbio uno dei sommi sacerdori della dea Ghola, ma ieri sera, in occasione della sua cena di compleanno (tortino con la verdura, tortino con i peperoni, bruschetta con patè, roast-beef, patate al forno, dolce con fragole e panna, Morellino di Scansano e spumante a chiudere), noi pneumatici, abbiamo ottenuto una grande vittoria: regalandogli una bicicletta, abbiamo iniziato la sua conversione al Credo pneumatico.
Speriamo bene.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, quest'oggi, sale ma non troppo: 70,8 al risveglio; 71,5 dopo la colazione (buona parte dei sette etti era acqua); 71,1 finale.
La sessione produttiva, del tutto ordinaria a livello solido (malloppo bituminoso di colore marrone lucido), si è invece rivelata eccezionale a livello olfattivo: l'afrore liliaceo acido promanato dall'estruso ha preso rapidamente possesso dell'opificio e, strisciando sotto la porta, si è spinto fino nel corridojo, suscitando le ire della MPDC.

Moana descrive la sua cena ideale per un incontro d'amore:

«Gnocchi al pesto con molto aglio, fegato alla veneta con molta cipolla e banane fritte.»

2004-11-08

 
Poteva andare peggio.
Quando mi sono svegliato pioveva, ma poi la tramontana ha ripulito il cielo; lo scaldabagno era rotto, ma l'idraulico è riuscito a sostituirlo in giornata; la batteria dell'auto ha deciso di dare forfait mentre ero in fila su via Cavour con il regalo per Michele (una mountain-bike) nel portabagagli, ma alla fine di via Cavour ho trovato un elettrauto che l'ha fatta ripartire.
Wu wei.
Simile l'andazzo per le questioni a noi care: le avversità termoidrauliche hanno effettivamente alterato i miei ritmi circadiani, facendo avvenire al vespro ciò che di solito avviene nella prima mattinata, ma non hanno minimamente ridotto il livello qualitativo della prestazione: il gioioso biscione a cui ho magnanimamente concesso la libertà, aveva una livrea nocciola cupo e promanava un olezzo poliedrico a base liliacea, molto persistente (cfr. Ippolito, Elenchos). Invero peculiare la consistenza, che nel tratto prossimo alla testa dell'animale era pastosa, ma che scadeva, nel tratto caudale, in fienata.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, che questa mattina non l'ho controllato, ché mi girava l'anima, al termine del documentario sugli ofidi risultava essere di 70,7 Kg.

Vicende alterne in àmbito solitario, abbassano la mia media a valori appena superiori al 15%.


2004-11-07

 
L'estate è finita.
Quantunque oggi non sia mercoledì e quantunque oggi io non mi trovi a Cesena, piove. Per la precisione, è domenica, piove e per la prima volta da diverso tempo fa freddino: un'occasione troppo ghiotta perché quel buontempone del mio scaldabagno se la lasciasse scappare.
Si è rotto.
Sì, d'accordo, è da circa un mese che ha dei problemi alla resistenza, ma chi si aspettava che andasse KO in così poco tempo? Speriamo che domani l'idraulico riesca a passare, sennò mi tocca andare a fare la doccia da Federico...
Inconvenienti a parte, la giornata fecale si è svolta all'insegna della normalità: consistenza pastosa morbida, colore nocciola e afrore liliaceo derivato dalla cena di ieri sera, ovvero fegato ai ferri con radicchio, cipolle e quello che rimaneva di una pera in avanzato stato di decadimento fisico e morale.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg varia pneumaticamente: 70,3 Kg al risveglio; 70,8 dopo una colazione domenicale piuttosto corposa; 70,3 dopo l'escuzione di "Brown sugar" (riporto i dati così come mi sono stati forniti dalla bilancia, ma ritengo che i 500 grammi di variazione siano da attribuire piuttosto a un'errata misurazione del valore intermedio che alla quantità di sostanze rilasciate).

Moana, oggi, non ci ha detto nulla di interessante, ma ieri sera, a pagina 57 di Cosmogonie Gnostiche ho trovato un brano di S. Ippolito (Elenchos, VII), decisamente profetico:

«Quando si è posto in un vaso un profumo molto odoroso, si può ben vuotare il vaso sino in fondo, esiste sempre un odore di questo profumo nel vaso anche quando il profumo non c'è più.»

2004-11-06

 
L'estate sta finendo.
Oggi, con gli Stefani, siamo andati a fare un altro giro in bicicletta dalle parti di Canale Monterano. È stata una cosa meno massacrante di martedi scorso e anche più corta (20 Km circa), ma è bastata per ricondurre il mio fuzzy-peso-Goldberg a valori pneumatici: 70,8 Kg al rientro e 70,6 dopo che la marmotta era uscita dalla tana.
Bene.
Forse influenzata dall'incontro con alcuni cacciatori, la materia F si è presentata in una livrea color marrone lucido, tipo bracco sudato. La consistenza era pastosa densa e promanava un inconfondibile odore di cantina, non capisco perché.
La mia percentuale a solitario cala leggermente, ma non in maniera preoccupante: 15,15%

2004-11-05

 
Goose cat.
Ieri sera, con i Braticolari, siamo stati in una di quelle pizzerie a prezzo fisso, dove continuano a portarti pizza finché tu sei in grado di mangiarla tutta. Ho cercato di controllarmi, per quanto fosse possibile, ma anche così il fuzzy-Goldberg è salito di trecento grammi, portandosi a 73 chilogrammi netti.
Di contro, le attività produttive si sono stabilizzate (dopo la parentesi "astronomica" di ieri) e non ci fanno sfigurare di fronte all'Europa: colore nocciola chiaro; consistenza bituminosa lasca; olezzo etnèo, molto persistente e invasivo.
Il fuzzy-peso-Goldberg, al risveglio, spinge l'ago della bilancia fino ai 73 Kg; la colazione lo innalza a 73,4 (bevuta molta acqua); l'apertura delle frontiere, infine, lo riporta al valore iniziale.
Disse Moana:
«Io non li capisco quelli che vanno a vedere i film porno a cinema: bisogna vederli a casa.»

2004-11-04

 
La mamma di Andrea.
La sessione odierna era chiaramente ricollegabile al mio pranzo di ieri: pastina in brodo con un uovo aperto dentro, come me la faceva la mia mamma quando ero piccino. Chissà se quand'ero piccino e la mia mamma mi faceva la pastina al brodo, il giorno dopo andavo al bagno e succedeva la stessa cosa...
La fredda oggettività della scheda prodotto mi risparmia descrizioni imbarazzanti:
Consistenza: sia solida (il bolide) che liquida (la scia).
Quantità: indefinibile.
Colore del bolide: non ho fatto in tempo a vederlo.
Colore della scia: marrone fangoso.
Olezzo: perverso e molto persistente.
Il fuzzy-peso-Goldberg risente dell'abuso di pomodori verdi sott'olio confezionati dalla mamma del chitarrista dei Capone: 72,7 Kg al risveglio, 72,9 dopo la colazione, 72,7 finali.
La subitaneità dell'evento non mi ha lasciato il tempo di leggere molto, ma qualcosa ve l'ho trovato lo stesso:
«Le femministe (quelle stupide) mi accusano di essere una donna oggetto perché nel mio lavoro di pornostar mi presto a tutte le fantasie sessuali degli uomini. [...] Io invece non mi sento usata e mi piace rappresentare il sesso in tutte le sue forme. Per me la donna oggetto è la casalinga che lava, cuce, stira e cucina per la famiglia, molto spesso con poche gratificazioni. »

2004-11-03

 
Cosa sarà?
Ho una forte acidità di stomaco e non capisco cosa possa averla generata. D'accordo, ieri sera sono stato a cena fuori con Ciccio e Giovanni, ma non ho mangiato tanto: solo una fresella con i fegatelli, una fresella col pomodoro, un filetto di baccalà fritto, un supplì, una crocchetta di patate, un fiore di zucca fritto, un crocchettone col pomodoro, un crocchettone con la ricotta, mezzo crocchettone con la ricotta rubato dal piatto di Ciccio, un piatto di gnocchi alla sorrentina, un piatto di pasta con le patate, un assaggio della Margherita di Giovanni, un piatto di pasta ai frutti di mare e un amaro...
Forse la Falanghina?
Non so, fatto sta che questa mattina, oltre all'acidità di stomaco, mi sono svegliato con un il fuzzy-Goldberg a quota 73,0 e, malgrado avessi ancora un po' di mal di schiena, sono andato a correre a villa Pamphili. Ho trotterellato senza forzare per 60' netti, riportando il mio peso a valori accettabili: 71,4 Kg al rientro, che sono diventati 71,6 dopo la colazione e sono ri-diventati 71,4 al termine di una sessione di lavoro parca di soddisfazioni. Il colore era ancora quello di ieri (nocciola); l'olezzo, marcescente, svaniva rattamente; la consistenza era perlopiù bituminosa, con un allegro sprazzo finale, molto più fluido.

Vediamo se indovinate di cosa parla oggi il livre:

«A me piace farmelo toccare, stringere e "usare", ma quest'ultima cosa solo se l'uomo è veramente esperto e sa come fare... Comunque, tengo sempre in casa un lubrificante ezzionale che risolve tutti i problemi: "Anal Cream".»

Dice: finito qui?
Sì, perché?
Dice: perché anche oggi ti sei scordato di fare gli auguri a Tommaso.
Porca paletta, è vero! Vabbe', lo faccio domani.
Dice: cerca di ricordartelo, sennò poi quello si offende e non ti fa più lo sconto.


2004-11-02

 
Mousse F.
Ieri sono stato in bicicletta dalle parti di Oriolo. Mi aspettavo una tranquilla passeggiata lungo la ex linea ferroviaria per Civitavecchia, e invece i miei amici mi hanno portato qui.
Non è stata una tranquilla passeggiata.
Tanto per dire, al Km 10,2, al termine della "breve discesa", siamo incappati in una battuta di caccia al cinghiale; mentre al Km 21,2 lo "sterrato" che porta alla sella a quota 440, era un salitone ingiusto il cui fondo era ciò che il mio manuale Hoepli definisce: "fango adesivo", specificando che: «si appiccica alle ruote, riempiendo ogni spazio fra il telaio e le ruote stesse, fino a bloccarle».
Malgrado le cospicue assunzioni idriche e musacee, il mio fuzzy-peso-Goldberg, al rientro, era calato a 70 Kg., ma la mia schiena era a pezzi e lo è anche questa mattina, con la differenza che ieri mi sono messo a letto, e oggi invece devo andare giù in garage e lavar via dalla bicicletta i tocchi di fango che non sono andati smarriti durante il rientro in treno.
La produzione odierna, di contro, mi consola e mi stupisce a un tempo, dacché non riesco a capire quali materie abbiano potuto conferirle un tale, spumoso, volume. Il colore nocciola era uniforme, e così pure la consistenza fibrosa. L'olezzo era del tipo "Mennea", che esce fuori alla distanza. Le variazioni del fuzzy-G (71,1 al risveglio; 71,5 dopo una colazione senza "se" e senza "ma; 71,2 finale) non rendono giustizia alla quantità di massa prodotta.
Moana, sulle donne dello show-business:
«Madonna... Dietro le sue pose hard si intravedeva sempre il parrucchiere che le aggiustava il riccio dei capelli o di qualcos'altro [...] Avete mai visto cantare Tina Turner? Ha sessant'anni, ma potrebbe fare le scarpe a molte ventenni. Basta guardare come tiene in mano il microfono per sapere che ha capito tutto della vita e dei maschi.»

2004-11-01

 
Sentóri.
Svegliatomi con sessanta minuti di anticipo (la sveglia del telefono era rimasta all'ora solare), ho avuto agio di portare a termine tutte le mie abitudini quotidiane prima di andare a prendere il treno delle 08:40 per Oriolo.
Dice: e che ci vai a fare, a Oriolo?
Interlocutore retorico, di che ti impicci? Sei solo un espediente che mi semplifica la stesura di questi resoconti: non esisti realmente. Stai schiacciatino e non mi interrompere.
Scusate.
Stavo dicendo che oggi ho avuto modo di svolgere tutte le mie attività mattutine, ma quella di interesse, non è che mi abbia dato grosse soddisfazioni: scarso il materiale, scarsa la coesione (a parte una sorta di ippocampo ipertrofico che ne costituiva l'incipit), malato ed effimero l'olezzo.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg apre a 72 chilogrammi netti, sale a 72,3 dopo la colazione, e a causa della produzione ridotta chiude a 72,2.
Dal livre:
«Tanto è vero che i ragazzi fanno due scene e poi hanno finito il lavoro. Non li puoi usare tutto il giorno: non ce la fanno fisicamente. Sono rari quelli che riescono a fare di più. Se non sei una star nel campo, fai tre-quattro film l'anno; gli altri invece lavorano in tutte le produzioni, come questo Rocco Tano, che ha fatto tanti film con me, e lui lavora venti giorni al mese.»

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