2004-10-31

 
"Tu vo' fa' l'americano."
Ieri, a Gaeta, nelle acque antistanti la spiaggia dell'Ariana, giovani aborigeni attendevano improbabili onde oceaniche sulle loro tavole da surf. Oggi, a Roma, nei vicoli del centro, aborigeni ancora più giovani si aggirano mascherati da spettri, suonando ai citofoni e attendendo improbabili "dolcetti" dai residenti.
Ai tempi miei si chiamava "chitarone", e non era una cosa tanto bella, da farsi.

Oooops!

Magari non ci crederete, ma mentre mi preparavo a una tirata contro la pigoristica imitazione delle usanze nord-americane (e in particolare contro quei giovani teppisti che cinque minuti fa hanno suonato ai citofoni di tutto il palazzo) mi sono ricordato una cosa.
Erano gli anni settanta e d'estate si andava in vacanza a Serapo, la spiaggia più grande di Gaeta. Nel post-prandiale, quando la sorveglianza materna si allentava, scalavamo il pendio in fondo alla spiaggia, arrivavamo sulla strada, suonavamo al campanello della casa che sta sulla curva prima di arrivare al lungomare e poi scappavamo a piedi nudi sull'asfalto rovente, ché non ci aspettavamo dolcetti, come ricompensa...
Comunque.
A questa intensa opera di recupero memoriale se n'è affiancata una, altrettanto intensa, di recupero fecale. L'atteso incremento del mio prodotto interno lordo è stato accolto favorevolmente dai mercati, ma, in barba alle teorie degli economisti, ha portato a un ribasso dell'indice fuzzy-Goldberg che ha chiuso oggi a 71,3. In controtendenza i titoli olfattivi (che si sono dimostrati piuttosto intensi e durevoli) e la percentuale di successo a Solitario (+15,19%).

2004-10-30

 
Itri-Trina-Itri
Ieri sera, come aperitivo, mi sono cuccato un bel trancio di tiella alla gaetana, poi, a cena, ho gustato una sapida pizza "Mandracchio", con polpo. Bevuto birra.
Dice: ma sei matto a mangiare pizza la sera? e il fuzzy-Goldberg?
Chi se lo impipa, il fuzzy-Goldberg: oggi, con Paolo e Marina, abbiamo fatto una simpatica escursione in bicicletta sui monti intorno a Itri. Stante che nei primi 8 chilometri, siamo saliti di 750 metri, su un fondo "sterratissimo" (come lo ha definito un aborigeno) e che i restanti 30 Km. erano comunque belli impegnativi, direi che per oggi il fuzzy-G non dovrebbe creare problemi.
I miei ritmi circadiani, però, mi sa che sono rimasti a Roma.

2004-10-29

 
Come una Troia.
"T" maiuscola, ovviamente, ché sto parlando della città. In altre parole, noi "che abbiamo la fortuna di vivere in centro", siamo in stato di assedio: ieri sera, rientrando a casa, c'erano più poliziotti che sanpietrini. E non solo.
Ponte Fabricio, per evitare che ci passino le auto e/o i motorini, è chiuso alle due estremità da transenne fisse che consentono il passaggio solo a pedoni e biciclette. Nel pomeriggio di ieri, parte delle transenne era stata rimossa, ed era stata sostituita da una squallida catena di ferro zincato.
Dice: perché ne hanno rimossa solo una parte?
Stessa domanda che mi sono fatto io. L'unica spiegazione che sono riuscito a produrre, nel mio stordimento da Pampero, è stata che volevano essere sicuri di poter passare sul ponte anche con mezzi più grossi di un'auto.
Dice: e perché devono passare proprio da lì e non da ponte Palatino?
Stessa domanda che mi sono fatto io. L'unica spiegazione che sono riuscito a produrre, nel mio stordimento da Pampero, è stata che non volessero poter passare, ma che volessero arrivare velocemente sull'isola Tiberina. Più precisamente, ai due ospedali dell'isola Tiberina.
Ma avevo bevuto: certamente c'è un'altra spiegazione, meno paranoica.
Comunque.
Dopo il bisteccone di Sergio, temevo che il mio fuzzy-peso-Goldberg questa mattina non sarebbe stato molto pneumatico, e invece esso era di soli 70,8 Kg., saliti a 71 netti dopo la colazione e scesi a 70,6 dopo che era uscito il terno. Quantità notevole, quindi, in una colorazione adatta alla situazione: grigioverde. La consistenza era pastosa omogenea e l'afrore esiziàle persistente.
E adesso, parliamo del nuovo livre.
Dopo la lunga parentesi mistica dei Vangeli apocrifi, avevo bisogno di qualcosa di più leggero, così ho scelto una biografia della collana Ingrandimenti della Mondadori. È uno di questi. Vediamo se dal brano riportato riuscite a indovinare quale...
«Io le gambe, nella vita e nel lavoro, le ho sempre aperte con dei risultati.»

2004-10-28

 
Come puo' uno, spoglio, arginare il mare?
Mi spiace, ma per oggi, niente. Vi avevo preparato anche una sorpresa, ma il circadiano cinico e baro ha deciso altrimenti e nemmeno il caffè post-prandiale, seguìto da mezzo sigaro toscano, è riuscito a fargli cambiare idea.
Tanto per la cronaca, poco fa siamo stati a cena da Sergio: la carbonara dalla MPDC era molto buona; la mia bistecca era enorme, ben cotta e buona; la cicoria ripassata era buona; ma hanno alzato i prezzi. Quanto sopra, più una fetta di dolce, 32 €; come dire: sessanta sacchi per un pasto completo...

2004-10-27

 
Svelato l'arcano!
Questa mattina, mentre cercavo di riprendere sonno dopo aver scoperto che erano solo le 05:40, ho capito che non è il vino bianco a causarmi stordimento e mal di testa, e nemmeno le dosi doppie di Campari, bensì le persone che si chiamano Michele: tutte le volte che ceno con qualcuno che si chiama così, sia che si tratti di un amico (venerdi scorso) o di mio fratello (ieri sera, ma anche il 27 e il 30 settembre), la notte faccio dei sogni da premio speciale della giuria al Mystfest e la mattina dopo sto di schifo.
È un fatto.
Comunque, quando alle 05:44 ho capito che di riaddormentarsi non se parlava proprio, mi sono alzato e sono andato a correre, solo che era ancora buio e a Villa Pamphili non ho fatto che pensare alla barzelletta del pedofilo.
Dice: com'è 'sta barzelletta?
Piuttosto cattiva: c'è un pedofilo che dice a un bambino: "Bambino, vuoi venire nel bosco con me?"; il bambino risponde: "Ma io ho paura ad andare nel bosco di notte!"; e il pedofilo, allora: "E lo dici a me, che devo pure tornare da solo?"
Vabbè.
Il mio fuzzy-peso-Golberg (che al risveglio non ho avuto il coraggio di misurarlo, tanto lo sapevo che, dopo il filetto di maiale in crosta con salsa di tartufo e il Rosso di Montepulciano di ieri sera, sarebbe stato molto poco pneumatico) risultava essere, al rientro, di 70,4 Kg., saliva a 70,9 dopo una sostanziosa colazione e si attestava su un 70,7 che mi ha un po' stupito, perché la produzione odierna, pur se bituminosa (tipo la granulosa lasca, ma più coesa) è stata decisamente abbondante e mi aspettavo un decremento doppio rispetto a quello rilevato dalla mia strumentazione digitale.
Di contro, il capitolo sui Barbelognostici si è rivelato molto più interessante del previsto, specialmente quando - citando lo scrittore del V secolo Epifanio (che secondo me era la reincarnazione di quest'altro Epifanio) - descrive le pratiche "religiose" degli adepti:
«Essi compiono l'atto voluttuoso fino al soddisfacimento - dice Epifanio - raccolgono il seme delle loro impurità impedendo che penetri pe produca la concezione; poi mangiano il frutto della loro onta. Se per caso una femmina resta incinta, ascoltate a quale abominio pervengono. Essi estirpano l'embrione, lo triturano in un mortaio, lo uniscono a miele, pepe e altri condimenti, poi si riuniscono e - comunità di porci e di cani - ciscuno se ne ciba. Dicono che questa è la Pasqua perfetta.»

2004-10-26

 
Ne sentivate la mancanza?
Dopo un lungo periodo di quiete, i miei circadiani hanno nuovamente dovuto subire le frecce e gli strali dell'oltraggiosa donna di[s]servizio.
Dice: ma oggi non è venerdì.
Lo so, ma da settembre essa ha un altro lavoro (rapisce bambini per rivederne gli organi, o qualcosa di simile...) ed è libera solo i giorni pari.
Comunque, non tutti i mali vengono per nuocere: ho sfruttato il confino coatto per smaltire, a forza di pedalate, il chilozzo extra guadagnato grazie alla cena preparata ieri sera da mia zia, poi, rientrato in casa dopo il passaggio del tifone Teresa, ho verificato lo stato di salute del mio fuzzy-peso-Goldberg: dai 72 chilogrammi netti del risveglio eravamo passati a un più pneumatico 70,4, che saliva di un chilo dopo il pranzo (non tanto per la pasta, quanto per l'acqua e il brodo vegetale). Colmo della serenità che consegue al compimento del proprio dovere, mi sono assiso sull'ovale plastico ed ho lasciato che la storia seguisse finalmente il suo corso.
Il corso della storia, quest'oggi, era un sesquipedale malloppo marrone lucido, di consistenza granulosa lasca (tipo la bituminosa, ma meno coesa), promanante un afrore irriguardoso e molto, molto persistente.
La mia percentuale a Solitario, lo dico senza falsa modestia, è salita a 15,16%.

2004-10-25

 
Dev'essere la birra.
No, perché questa mattina, al risveglio, il mio fuzzy-peso-Goldberg ha fatto registrare un 71,9 molto poco penumatico e del tutto indifferente al giro in bicicletta di ieri sera. Nel preplesso stupore che segue abitualmente simili scoperte, ho esaminato mentalmente le assunzioni alimentari più recenti, senza trovare nulla che potesse giustificare un aumento della mia massa corporea, a parte, appunto, i 66 cl. di birra consumati fra il pranzo e la cena. Vero è che, non essendosi scongelato per tempo il macinato, in vece dell'hamburger avevo abbinato al passato di verdure una mezza scatoletta di fagioli, ma ad essi sono più propenso ad attribuire altri effetti collaterali, decisamente più effimeri.
Per fortuna, la produzione di materia F è stata copiosa, ed ha riportato ai 71,7 di ieri i 72,2 Kg. del fuzzy-G post-colazione. Carente di consistenza (classificabile come bituminosa lasca), il prodotto dei miei sforzi era di colore marrone chiaro ed irradiava un olezzo complesso e sfuggevole come il personaggio di una film neo-gotica.

Cosmogonie gnostiche è diventato de facto il nuovo livre de caghé (tranquilli, è un opuscoletto di nemmeno cento pagine in corpo 11), ma il resto del capitolo II, dedicato alle varianti del Diagramma degli Ofiti di Origene, non ho capito bene se fosse delirante o confuso, comunque, ve lo risparmio.
Ci rivediamo domani, con i Barbelognostici.


2004-10-24

 
Il Sovrano Gran Maestro Aldebaran.
Ieri non ho avuto il tempo di andare a comprare un nuovo livre, così, durante la sessione produttiva testè cessata, ho letto un altro brano dal libro di Gastone Ventura, riguardante il ruolo del serpente all'interno delle teogonie gnostiche.
«Dai riti di Apollo, sappiamo che la Pizia riceveva il Pneuma generatore di entusiasmo da un dragone situato al centro della Terra, e da ciò deriva l'aspetto di animale pneumatico attribuito in molti casi al serpente.»
La mia versione del dio Ophis, invece, aveva oggi un aspetto più terreno che pneumatico: di colore marrone chiaro, possedeva consistenza fibrosa lubrica e promanava un pneuma acre e persistente.
Il fuzzy-peso-Goldberg variava pneumaticamente dai 71,7 Kg. del risveglio ai 71,7 rilevati al termine della cerimonia.

2004-10-23

 
Demiùrgenza,
La perenne contrapposizione "fra un Dio perfetto, puro spirito, al Demiurgo, non onnipotente, creatore della materia", tipica del pensiero manicheo, trova conferma nell'andamento della mia alimentazione. Da un lato, abbiamo una divinità pura, benevolente e spirituale, denominata Dyeta, che persegue la liberazione dell'Uomo dal peso della materia; in opposizione a questa, abbiamo una divinità terrena molto potente, detta Ghola, il cui scopo è invece di imprigionare l'Uomo nella carne, privandolo del suo spirito (in latino spiritus, in ebraico ruah, in greco pneuma). Se la Dyeta prevale, l'uomo terreno diventa uomo pneumatico e si ricongiunge a Dio; se invece vince la Ghola, diventa un uomo tubeless e non può più andare in Paradiso.
Nel mio caso, ieri la Dyeta era in vantaggio, ma con l'aiuto dei suoi fedeli servitori (la totalità dei miei amici), la Ghola si è riportata in parità ed è stato solo grazie a 50' di corsa che la Dyeta è riuscita a contenere i danni, riportando il fuzzy-peso-Goldberg-pneumatico a 71 Kg. dopo che la cena di ieri sera da Federico e il pranzo di questa mattina a Vallepietra (tagliatelle ai porcini con crema di tartufo; gnocchi al sugo di castrato; grigliata mista con pancetta, salsicce e spuntature; caffè e amaro) avevano fatto pendere l'ago della bilancia (figura di parola quanto mai appropriata) dalla parte della Ghola.
Preso nel mezzo di questo conflitto iperuranio, l'estruso odierno appariva perplesso, nella sua livrea marrone muffato. Avente consistenza pastosa densa, promanava un olezzo scolastico, ma evanescente.
Il 15,06% di percentuale a Solitario completa il quadro.

2004-10-22

 
Mai così in basso.
Sto parlando del mio fuzzy-peso-Goldberg, che questa mattina, al risveglio, era di 70,7 Kg., saliva (verbo) a 70,9 dopo la colazione per ridiscendere a 70,6 Kg. dopo il risciacquo e la centrifuga. Spero che duri, ma non ci spero tanto: stasera sono a cena da Federico e cucina Maurizio...
In un rapporto relativo alle operazioni di evacuazione, la Protezione Civile ha segnalato il deflusso di una massa fangosa di colore marrone chiaro venato di verde, emanante un olezzo medioevale, ma impermanente. Fortunatamente, non si riportano danni a persone o cose.

Ieri sera, quando intorno alle 22:00 sono uscito a fare due passi, ho dato un'occhiata alla libreria Farenheit per cercare un nuovo livre, ma non ho trovato nulla di funzionale alle esigenze, così, per oggi, vi beccate un brano sul "Libro di Baruch" tratto da "Cosmogonìe gnostiche", di Gastone Ventura (Editrice Atanòr - Roma, 1975):
«la Suprema Intelligenza crea l'Uomo primordiale, Padre del Creato, puro spirito non onniscente, il quale, ammirando le bellezze della Creazione, si specchia nelle acque ed evoca la sua immagine nel loro specchio. L'immagine è tanto bella da farlo innamorare. Vuole possederla e, con l'Energia che da lui promana, la attrae a sè. La forma immaginata, priva di ragione, obbedisce al richiamo e diventa reale. Dalla unidità delle acque, fonte della vita, dove era stata evocata, la forma si eleva e avvolge lo spirito: così l'Uomo immortale - puro spirito - fu conquistato dalla materia, che lo imprigionò.»
Dello stesso autore: "La terra delle quattro giustizie, ovvero: la distruzione di Atlantide - Romanzo iniziatico"
Non ne trovo traccia su Google, ma giuro che è vero.


2004-10-21

 
"E preparàti a cadere, e a tutto quello che si impara."
Fossati a parte (scegliete voi se "Fossati" cognome o "fossati" sostantivo), oggi è stata una giornatona. Dimostrando un elevato senso di responsabilità, le maestranze hanno compensato il calo produttivo della giornata di ieri con due turni di lavoro: il primo si è svolto nella mattinata; il secondo, nel tardo pomeriggio, dopo 35 Km. in bicicletta al parco della Caffarella, in un'inatteso 21 ottobre di cielo sereno.
La produzione mattutina è stata caratterizzata da un diametro ridotto, compensato da un sensibile aumento della lunghezza dell'estruso; la sessione pomeridiana, invece, è stata nel complesso piuttosto ordinaria, ma dolorosissima (l'aver eliminato il fusto sella ammortizzato, se da un lato ha effettivamente migliorato l'efficienza della pedalata, dall'altro, ha reso l'interfaccia fra il mio corpo e il mezzo di locomozione meno user-friendly).
Ma chi se ne impipa di questi effetti collaterali: ciò che conta è che il mio fuzzy-peso-Goldberg è stato rimesso decisamente in riga: i 72,2 Kg. del risveglio sono diventati, al termine della giornata lavorativa, 69,9! A fronte di tali soddisfazioni, che importanza può avere qualche doloretto?
E le buone notizie non finiscono qui: grazie a una costante applicazione, sono riuscito a ri-portare la mia media a Solitario a valori prossimi al 15% con...
[Nota di colore: arrivato a questo punto, suona il citofono. Stupore: sono le dieci di sera e non aspetto nessuno. Vado al (video)citofono, ma lo schermo è nero, come succede se c'è qualcun altro che sta parlando. Esco nel ballatojo e vado alla finestra per vedere chi è che disturba la mia quiete. Colpo di scena: è la Polizia, ma dice che non cercano me, cercano la persona che abita all'interno venti. Mi fanno vedere i distintivi (che di notte, a tre piani di distanza, anche fosse stato il distintivo di Basettoni in regalo col numero di Agosto di Topolino, non me ne sarei mai potuto accorgere) e chiedono di aprirgli il portone. Eseguo prontamente: non so chi abiti all'interno venti, ma è sicuramente un molesto (lo sono tutti, in questo palazzo) e se lo portano al gabbio non fanno una lira di danno. Compiuto il mio dovere civico, prendo il portafogli ed esco: non si sa mai.]

2004-10-20

 
Il buongiorno non sempre si vede dal mattino.
Il rumore di lenzuola stracciate che stamane causò il mio sùbito risveglio lasciava ben sperare, e invece niente.
Passò il mattino, passò il meriggio e passò la sera: adesso è notte ed è ormai evidente che il mio foglio di lavoro resterà in bianco.
L'essermi comprato un meraviglioso furgone Nissan Vanette allevia di poco la mia mestozia.

2004-10-19

 
Il fuzzy-G non scende.
Ieri, a pranzo, mezze maniche con mischione di verdure, da bere brodo vegetale; a cena, fegato con mischione di verdure, da bere acqua. Eppure, questa mattina, al risveglio, la bilancia segnava 72,9 Kg., che salivano a 73,1 dopo la colazione. Ho provato a eliminare un po' di zavorra (colore mattone chiaro; afrore acre, molto persistente; consistenza pastosa con finale lasco), ma anche così non sono sceso sotto i 72,7.
Certo, quattro etti di zavorra sono un dato di per sè gagliardo, ma il problema fuzzy-G rimane, così, a meno che non cominci a diluviare, adesso me ne vado a fare un giro al parco della Caffarella (serve che specifichi "in bicicletta"?); riuscirà l'esercizio fisico laddove la morigeratezza alimentare ha fallito?
Domani lo sapremo.

L'ultimo dei Vangeli apocrifi, il Libro di Giovanni Evangelista, ci illustra la weltanschauung dualistica (una corrente di pensiero che, specifica l'introduzione, la patristica di solito accomuna agli gnostici). Mentre per il cristianesimo canonico il mondo materiale è stato creato da Dio, per i dualisti esso è opera di Satana. Le anime altro non sono che angeli decaduti che entrano nella materia per continuare la loro opera di corruzione. Di conseguenza:
«Il Signore rispose [...] i miei discepoli né si sposano né vengono sposati, ma sono come gli angeli di Dio in cielo.
E io dissi: Allora, se è peccato avere a che fare con una donna, non conviene sposarsi!
Ma il Signore mi rispose: Non tutti sono in grado di praticare questo precetto. »

2004-10-18

 
Un rètto miglioramento.
I miei ritmi circadiani hanno ripreso a circadiare come si deve. Anche se non ve l'ho fatto pesare, lo slittamento delle mie funzioni primarie al post-prandiale mi preoccupava non poco. In primo luogo, perché c'è sempre il dubbio che la sera non porti consiglio e che si instauri una situazione di backlog fecale; in secondo luogo, perché se andava avanti così, i Vangeli apocrifi ce li portavamo dietro fino a Natale. Invece, oggi, ho iniziato a leggere la prefazione dell'ultima parte, il Libro di Giovanni evangelista; domani ci facciamo insieme da pagina 572 a pagina 579 e mercoledì cominciamo una nuova lettura.
[Nota di colore: in una delle case qui intorno, qualcuno ha cominciato ad esercitarsi con il sassofono soprano, o sta facendo degli sciacqui con il colluttorio, aspirandolo dal sassofono.]
Passando alla materia d'interesse, vi comunico con un certo piacere che le azioni correttive intraprese nei giorni scorsi hanno dato esito positivo: la produzione odierna, pur se leggermente lasca, è stata copiosa e olentissima; anzi, per la precisione, si è trattato di un olezzo di tipo Frankenstein, del quale prima ti compiaci, ma che poi ti si rivolta contro, mettendo in pericolo la tua vita.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, spalleggiato dal pranzo di ieri sale a 73 Kg. al risveglio, scende inspiegabilmente a 72,9 dopo la colazione e si assesta a 72,6 dopo la rimozione dei depositi alluvionali.

A "livello cultura", mancando una citazione dal livre, riporto un brano tratto da Caro lei, non prendiamoci per il culo, di Giuseppe Quarta (Edizioni Librarte, Roma 1977):
Per me ha poca importanza sapere con certezza se il Padreterno esiste oppure no. Quello che mi interessa è che tutti ci comportiamo come se Dio esistesse, compresi quelli che nel Dio dei Cieli non credono o non vi hanno mai creduto.

2004-10-17

 
Espansore volumetrico.
E sì, perché ieri siamo andati a fare la spesa e finalmente, dopo la latitanza estiva, erano ricomparsi sui banchi gli ingredienti base del troiajone di verdure. Al rientro a casa, il sapido nutrimento è stato prontamente cucinato nella sua versione base, che prevede: cipolle, broccoletti, cavolfiore, peperone, spinaci, cavoletti di Burxelles, il macinato che sta per andare a male e una crosta di parmigiano.
Mentre le benefiche verdure bollivano in pentola, ho provato anche un'altra ricetta, consigliatami da un barman a Firenze: si prende un barattolo di verdure sottaceto, se ne minipimerizza il contenuto e si spalma sul pane bruscato. Per essere la prima volta che provavo una ricetta così complessa, non sono andato poi tanto male, ma la prossima volta mi dovrò ricordare di scolare il liquido della salamoja prima di avviare la minipimerizzazione. Per due motivi: il primo è che se non si scola la salamoja, la salsa sa solo di aceto; il secondo è che, se non si scola la maledetta salamoja, la salsa viene troppo liquida. Ho provato anche a filtrarla con il colino del tè, ma l'unico modo in cui avrei potuto ottenere qualcosa di simile a ciò che avevo assaggiato a Firenze sarebbe stato di chiudere il tutto in una federa e centrifugarla a 700 giri.
Comunque.
In attesa che l'incremento di fibre nella mia dieta vivacizzi un po' questi resoconti, vi rendo edotti sulla produzione odierna. Il prelavorato da fogna, morfologicamente assimilabile a una versione introversa della Salsiccia lunga del salumificio Serra, era di colore marrone scuro ombrato di verde e di consistenza granulosa. Le carenze olfattive erano compensate dalla quantità più che soddisfacente.
E adesso la nota dolente.
Se nei prossimi giorni leggerete sul giornale: "Imprenditore romano trovato suicida sul ceramico, nessuna spiegazione per l'insano gesto.", chiamate la polizia e ditegli di controllare, sul palmare del defunto, la percentuale di successo a Solitario.

2004-10-16

 
Intrappolato nella tonnara.
Che poi, ieri, non ce l'ho fatta ad andare al Braticola con l'auto: dopo un'ora di passo d'uomo e meno di quindici chilometri percorsi, ho deciso di lasciar perdere e di andare a trovare Sandro a Frascati.
Dopo aver rimesso in sesto il mio sistema nervoso con un paio di Campari, ci siamo preparati la cena: prima due stozze di pizza bianca con gorgonzola e peperoni sott'olio; poi, siccome il gorgonzola era buono, ci abbiamo condito anche i ravioli, accompagnando il tutto con birra e zapping selvaggio su Sky.
Malgrado ciò, il mio fuzzy-peso-Goldberg, quest'oggi, si è mantenuto bassino: 71,7 al risveglio e 71,5 Kg. al rientro (in serata) da un giro in bicicletta a villa Pamphili.
La sessione produttiva, invece, ha avuto luogo nel primo pomeriggio ed è stata nel complesso, piuttosto ordinaria: colore marrone chiaro; consistenza pastosa uniforme; odore timido e fuggente.

La mia percentuale di successo a Solitario non è mai stata così bassa. Un paio di volte mi sono dovuto far legare all'albero della nave per non cedere alle lusinghe del bottone "Cheat"...

2004-10-15

 
Piove. Venerdì. Sono a Roma.
Sono a Roma, ma dovrei essere altrove, per la precisione, dovrei essere dalle parti di Forca d'Acero, per il Braticola Trophy autunnale.
Solo che, questa mattina, appena sono uscito di casa con la moto bella carica, è cominciato a piovere ed ha continuato per tutti i quaranta minuti che mi ci sono voluti per uscire dal traffico del centro. Stante che il cielo non accennava a schiarire e che il barometro del mio fido Casio Sea-Pathfinder era in caduta libera, ho preferito virare a sinistra e, notificata la mia defezione ai fratelli Braticolari, sono andato a trovare i miei genitori.
Comunque, la mattinata non è stata sciupata, perché, oltre ad avere assolto al mio giojoso obbligo filiale, forse sono riuscito anche a trovare un furgone. Vedremo.
Rientrato a casa, ho dato una lavata al completo da pioggia, poi mi sono concesso qualche minuto di relax sul ceramico, e ho fatto bene, ché la produzione odierna ha riportato un po' di sole e buonumore in questa mattinata autunnale: colore marrone canonico (HTML #4D1300); consistenza variabile, da pastosa con diametro ridotto dell'incipit, a pastosa granulare lasca del crescendo finale; olezzo di bassa lega, robusto e resistente.
Buone notizie anche sul fronte del fuzzy-peso-Goldberg, che al risveglio era di 72 chilogrammi netti, ma si abbassava a 71,7 al rientro a casa (fatto bella sudata, nel traffico, con la giacca invernale) e scendeva addirittura a 71,3 dopo l'uscita del treno dalla galleria.
Per oggi è tutto; adesso carico la bicicletta sull'auto e vado al Braticola con quella.


2004-10-14

 
Dice: come stai?
Non mi posso lamentare, la bicicletta mi sta dando grosse soddisfazioni. Adesso mi compro anche un furgone, così ci posso andare fuori Roma; solo che sono incerto se prendere un Fiorino o qualcosa di più grosso, tipo Scudo o Transit...
Dice: no, ma io intendevo, come ti vanno le cose.
Guarda, oggi il fuzzy-peso-Goldberg ha preso una bella bastonata: 73 al risveglio, che ieri sera siamo stati a cena da Sandro e nel frigo c'erano solo ingredienti per la matriciana; poi sono stato tutta la mattina in giro in bicicletta e quando sono rientrato (malgrado il pranzo a casa di Federico) ero sceso a 72,6. Comunque il dato veramente eccezionale è il 71,9 in chiusura: oh, sette etti di differenza!
Dice: vabbe', ma il lavoro, la vita privata, come procedono?
Be', la sessione odierna è stata memorabile. A parte i sette etti, ho registrato: quantità notevole, un inspiegabile odore di torrefazione molto persistente e un bel color mogano, che lo puoi abbinare anche al moderno.
Dice: non me ne importa nulla delle tue attività rettali, mi vuoi dire, per favore, come stai? Problemi?
Eh, non ti sento più. Facciamo così: appena arrivo a casa ti richiamo.

Piove. Mercoledì. Sono a Cesena.

2004-10-13

 
Oggi mi sono svegliato presto.
Non lo so, perché.
Appena sveglio mi sono attaccato alla bottiglia dell'Egeria e me ne sono bevuta metà.
Non lo so, perché.
Avevo la bocca impastata e un alito talmente pesante che il mio riflesso allo specchio si è rifiutato di uscire fino a che non mi sono lavato i denti.
Non lo so, perché.
Il colore dell'estruso odierno, l'ho riportato come "marron", senza la "e" finale, alla Paolo Conte; la consistenza era pastosa altamente aggregata e promanava un olezzo furtivo, ma tenace.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg varia senza emozioni dai 72,2 iniziali ai 72,3 del dopo-bomba.

Il resto del Vangelo di Filippo sembrava un brano inglese portato in italiano con il traduttore automatico di Altavista. Nel marasma di presunti esoterismi (per definizione, incomprensibili), si salvava questo passo:
«Chi è schiavo contro la sua volontà potrà divenire libero, ma chi è divenuto libero per concessione del suo signore e si è legato egli stesso a una schiavitù, non potrà essere libero.»
Dimenticavo: ieri sera ho cenato da Sergio.

2004-10-12

 
Prima il dovere e poi il piacere.
Il programma di rieducazione del Fuzzy-G prevedeva per oggi un giro in bicicletta a Villa Pamphili con il mio amico Paolo. Bella giornata, ci siamo divertiti, ma - malgrado le piogge mattutine facessero ben sperare - non c'era fango e non ci siamo inzaccherati più di tanto.
Comunque.
Rientrato a casa, ho verificato il buon successo delle attività rieducative: 71,0 Kg., ovvero -1,6 chilogrammi dal risveglio. Soddisfatto per il procedere della fuzzypedìa, mi sono attaccato alla bottiglia di Egeria e ho ripristinato sei etti di liquidi, poi - cullato dal dolce ronzìo della lavatrice "col nome di donna", ho fatto in modo da perderne tre sotto altra forma.
Le caratteristiche sensoriali dei tre ettogrammi perduti erano: colore come quello dei campi da tennis dopo la pioggia; consistenza pastosa densa con finale fibrso; odore miserello, sùbito sopraffatto dall'afrore sudoriparo che permeava la mia cella monastica.

La mia percentuale a Solitario, lo ammetto, è calata a 14,68%.

2004-10-11

 
Non volevo appesantirmi.
Il fuzzy-G si sta allargando: un leggero aumento lo si può tollerare, ma 73,2 Kg. al risveglio (73,0 finali) sono decisamente troppi. Di andare a correre, oggi, non se ne parla nemmeno: ho dormito poco meno di cinque ore e devo uscire di corsa per portare la moto dal meccanico, ma domani qualcosa andrà fatto per forza, sperando che non piova.
Il fatto è che ieri era il compleanno di mio fratello (sì, lo so: ho un fratello nato il 5/5, un fratello nato il 10/10 e un cugino nato il 9/9; per fortuna ci siamo io e mia cugina a variare un po' la simmetria del sistema) e siamo stati a pranzo in un ristorante che potrebbe essere la versione trendy di Sergio. I miei hanno preso pasta e fagioli, io - che non volevo appesantirmi, ché nel pomeriggio dovevo andare da Federico a lavorare - ho ordinato una gricia, poi ho aiutato mio padre a finire il suo filetto al lardo di Colonnata.
A cena, in compenso, sono stato più morigerato: cinque Gentilini e tre bicchieri della lemon vodka che avevo preparato io stesso al termine dell'ultima riunione soci (non c'era altro: ormai a casa di Federico bisogna andare con cibi proprii, nel frigo si trovano solo verdure da convitto).
Come spesso avviene in questi casi, la mia rettucopia ha tenuto fede al suo nome: magari non pesava molto, ma la materia F prodotta oggi aveva un volume notevole. Il colore era quel marrone verdastro che non so mai come descrivere, la consistenza era pastosa con microgranuli, marcescente l'olezzo.

Il livre, da pagina 520 a pagina 534, non ha offerto nulla di meglio che questo passo:
«Un asino che girava una macina fece cento miglia camminando. Quando fu slegato, trovò che era ancora nello stesso posto. Ci sono uomini che camminano molto e non avanzano affatto. Quando è venuta per loro la sera, essi non hanno visto né città, né villaggio, né creatura, né natura e potenza e angelo. Invano, i miseri, si sono travagliati.»

2004-10-10

 
Barbe Nicole Ponsardin.
Ieri ho pranzato intorno alle tre di pomeriggio dal kebabbaro vicino allo studio di registrazione; la sera, rientrato a casa ben oltre le otto, non avevo granché fame, così ho mangiato solo due wurstel Pollì e ci ho bevuto sopra quel che rimaneva della bottiglia di Veuve Clicquot che la mia PDC aveva aperto a pranzo.
Curiosamente, però, il serpentone odierno non promanava nè essenze liliacee attribuibili alle molte cipolle aggiunte al kebab (errore gravissimo, se poi devi restare chiuso per più di un'ora in una saletta dove non si può accendere l'aria condizionata, perché il ronzio disturba la registrazione), nè effluvii alcolici generati dal vino. Di colore marrone, e avente consistenza pastosa compatta, era accompagnato da un afrore d'ordinanza, robusto e durevole.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg valeva 72,3 Kg. al risveglio, saliva a 72,5 dopo la colazione e testimoniava una quantità di prodotto superiore all'ordinario, calando a 72,1 Kg. successivamente alla liberazione del boide.

Il passo dal livre me lo rivenderò in seguito:
«La perla, se gettata nel fango, non diventa di minor pregio, nè, se viene unta con olio di balsamo, diventa di maggior pregio, ma ha sempre valore agli occhi del suo proprietario. Così è per i figli di Dio: dovunqe essi siano, essi hanno sempre valore agli occhi del loro Padre.»

2004-10-09

 
Che demo da fa'.
Finalmente abbiamo registrato il primo "demo" dei Capone, in una vera sala di registrazione, con un vero fonico, pagato con veri soldi.
L'emozione causata dall'evento ha sconvolto i miei ritmi circadiani, privandomi di argomenti specifici, così, mentre dalla finestra aperta sul buio della notte capitolina mi giungono i fantasiosi conati di un condòmino non identificato (spero sia il figlio del mio vicino di casa), vi diletterò con una breve descrizione del luogo dove sono stato rinchiuso dalle 10:00 alle 20:30 di oggi.

Nei filmati che si vedono su MTV, le sale di registrazione sono sempre posti fichissimi, luminosissimi e pieni di donne, che si trovano in località da sogno, tipo isole caraibiche, montagne peruviane, brughiere irlandesi eccetera. Non stento a credere che in America o al nord usi così, ma qui a Roma, al Prenestino, le cose vanno in maniera leggermente differente.
La nostra sala prove è uno scantinato tenebroso che puzza di umido quando va bene, di fogna altrimenti, e si trova in un'area in cui si sta svolgendo un esperimento comunale segretissimo, atto a determinare il numero massimo di etnìe che si possono far convivere in un territorio limitato senza scatenare guerre religiose.
Donne ne capitano raramente e quelle poche volte o si tratta di paradossi morfologici o delle fidanzate/mogli dei gestori. Le donne che passano davanti all'ingresso dello studio, invece, non sai mai se sono davvero donne o se sono travestiti; di solito, se sono bone, sono travestiti.
L'unico bagno disponibile è discretamente lercio, ma in compenso la porta, che ha la serratura rotta e le cerniere inclinate, è sempre aperta e la gente può vedere che non sei tu a sporcare. Se ti fa schifo fare pipì lì, o se ti vergogni, puoi uscire e andare a farla al bar.
Nella zona intorno allo studio, ci sono tre bar: uno è il classico bar di quartiere, accogliente e immutato dal 1952, ma è a conduzione familiare e chiude presto; il secondo non è molto accogliente, ma il padrone è simpatico; il terzo è da evitare, per le seguenti ragioni: a) il padrone è scorbutico e cerca di fregarti sul resto; b) le cameriere hanno sempre dei tagli sanguinanti sulle dita; c) i clienti o sono extra-comunitarii ubriachi o sono malavitosi nostrani.
Oltre che per queste ragioni, io evito il terzo bar perché ogni volta che vado a prendere un caffé portandomi dietro la chitarra (nel porta-bagagli della Seicento non c'entra e non mi fido a lasciarla sul sedile posteriore), incontro un tipo con faccia appunto da malavitoso, che mi chiede di fargli vedere che chitarra è e quanto costa. Fino ad ora sono riuscito, con una scusa o con l'altra, a riportare a casa i miei 1950 Euro di Martin, ma non voglio abusare della mia buona stella.

Mi sembra di avervi detto tutto. Se non ci credete, una di queste sere, venitemi a trovare.


2004-10-08

 
Eccomi a voi.
Ripristinato il corretto ritmo circadiano, dopo le alterazioni dei giorni precedenti, son qui a stilare la scheda prodotto di una sessione produttiva tutto sommato soddisfacente: colore marrone con sfumature verde cupo; consistenza pastosa compatta; afrore boschivo con bouquet eterogeneo. Alla nota: "diametro ridotto", nel mio diario di bordo, si contrappone un "ma lunga", che giustifica il "buona" riferito alla quantità.
Anche il mio fuzzy-peso-Goldberg riprende a variare nella norma: 72,4 Kg. al risveglio, 72,7 dopo la colazione; 72,4 finali.

Il Vangelo di Filippo ha un'impostazione più visionaria di quello di Tommaso, ma ogni tanto, qualcosa di interessante si trova anche qui:

«Ciò che il padre ha, appartiene al figlio; e a questi - il figlio - per tutto il tempo che è piccolo, non si affida quello che è suo. Ma quando diventa uomo, il padre gli dà tutto ciò che gli appartiene.»

2004-10-07

 
Fuori stercorario.
La sessione odierna è arrivata al termine di una giornata spesa bene: partiti da Roma alle 7:00, siamo arrivati con il furgone di Luca fino a Campo Staffi (1850 m.), poi, da lì, siamo scesi in bicicletta verso il santuario della Santissima Trinità (1300 m.), attraverso una spettacolare faggeta che nessuno di noi ha potuto vedere, perché eravamo occupati a schivare le pietre, i rami e le buche che comparivano sul nostro percorso (di rallentare non se ne parlava nemmeno). Arrivati al santuario, è cominciato l'asfalto, la discesa si è fatta più rapida, e all'emozione derivante dalla bellezza del paesaggio, si è sostituita l'emozione di scendere a 50 Km/h su una strada tutta curve a strapiombo, rischiando di schiantarsi su una delle molte mucche in libertà o su una delle loro, altrettanto numerose, deiezioni.
Arrivati, miracolosamente indenni, a Vallepietra, ci siamo divisi in due gruppi: Luca è andato con uno dei due Sandro disponibili a recuperare il furgone; io e il Sandro rimanente abbiamo finto di proseguire verso Campo Staffi, ma al primo bar ci siamo fermati a bere una birra e, sonnecchiando al sole, abbiamo atteso il ritorno dei due automuniti.
Rientrato a casa poco dopo le 20:00, ho sùbito sentito il cogente bisogno di produrre qualcosa di concreto, dopo una giornata all'insegna dell'effimero, e mi sono messo all'opera, ma a fronte di una gestazione lunga e ponderosa, il prodotto finale è risultato ampiamente sotto i miei standard qualitativi: colore marrone chiaro (che banalità!); quantità esigua e diametro ridotto (che tristezza!); consistenza pastosa solida (che fastidio!); nessuna emanazione nello spettro olfattivo (che beffa!).
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, al mattino risultava essere di 71,5 Kg.; al rientro dalla trasferta bucolica era salito a 72,4 Kg. (un panino con mortadella, mezza banana, un litro di bevande e un panino con lonza e formaggio, le possibili cause) e chiudeva a quota 72,2 Kg.

Mancando la citazione dal livre, vi rendo partecipi di uno degli argomenti di conversazione durante il tragitto in furgone: il conferimento del premio igNobel ai ricercatori che hanno [di]mostrato come le aringhe comunichino per mezzo dei peti.
Se ne volete sapere di più, il link è:

http://www.zoology.ubc.ca/%7Ebwilson/herring.html
Buon ascolto!

2004-10-06

 
È un po' il tema portante della mia vita.
I ragazzini, quando vedono un villaggio western al cinema, pensano che quelle siano davvero delle case, che ci abiti la gente, io no. Io no, perché mio papà scriveva le film (non è dialetto civitavecchiese, ma italiano: film, in italiano, si traduce con pellicola, sostantivo femminile) e io, quando ero piccolo, mio papà mi ci portava a vedere quei posti dove giravano le film, sapevo che quelle che sembravano case in realtà erano facciate rette da tubi innocenti (all'epoca non sapevo ancora che si chiamassero così, ma sapevo com'erano fatti) e che, in realtà non erano case, che dentro non ci abitava nessuno. Conoscevo gli attori e sapevo quello che pensano (non è molto difficile: non sanno coniugare i verbi se non alla prima persona singolare) e sapevo quello che pensano i registi degli attori e sapevo quello che pensano i tecnici dei registi e i direttori di produzione dei tecnici, dei registi e degli attori (questo però intorno ai diciannove anni, non prima).
Sì, d'accordo, ho bevuto un po' troppo, ma ho bevuto un po' troppo perché non volevo essere sgarbato con delle persone da cui ho ricevuto solo gentilezze.
Solo che.
Conoscete Robert Pirsig? Forse sì, forse avete letto il libro che l'ha reso famoso: "Lo Zen e l'arte della manutenzione della motocicletta". Forse, però, non avete letto il secondo libro che ha scritto, "Lila". Io l'ho letto, in inglese, perché Adelphi tardava a pubblicare la versione italiana. Parla, il secondo libro di Robert Pirsig, di patterns of values, e ci ho messo circa dieci anni a capire perché questi schemi di valori fossero più importanti della generica "qualità" di cui si parlava nel primo libro.
Dice: ok, hai letto Pirsig in originale, ma che c'entra con la cena di questa sera?
C'entra, caro il mio interlocutore retorico, perché ciò che difettava ai conversarî della cena di questa sera erano appunto gli schemi di valori.
Troppo facile lamentarsi, se non si specifica quali siano i fini a cui tendere; troppo facile puntare il dito e dire: "È colpa di [nome e cognome]...", dimenticandosi che [nome e cognome] può fare quel che fa perché una massa di idioti gliene ha dato la possibilità. Troppo facile, dire che una massa di idioti ha dato a [nome e cognome] la possibilità di fare ciò che fa, dimenticandosi che ciò è successo perché...
Ma non è bello tediarvi, non è questa la materia d'interesse. La materia d'interesse comincia per "F", come fecale, e quella odierna, diciamocelo, era pochina: tre tappi di sughero, per darvi un'idea. Omogeneo il colore (nocciola), omogenea la consistenza (pastosa lubrica), coerente l'olezzo (minimalista), ma poca.
In compenso, il mio fuzzy-peso-Goldberg cala a 71,4 Kg. al risveglio e arriva a ben 70,8 Kg. al termine delle operazioni di sgombero dell'intestino.
Vabbè, basta così.

2004-10-05

 
Poi dicono a me che sono competitivo!
Questa mattina, sono andato a fare un giro in bicicletta con il mio amico Paolo. Abbiamo percorso tutta la ciclabile verso il mare, fino dal gatto di Federico. Da lì, siamo passati sull'altra sponda del Tevere e, attraverso una serie di strade (sterrate) fra i campi, abbiamo raggiunto Ponte Galeria. Reintegrato un po' di potassio mangiando una banana e fatto rifornimento di aranciata, siamo tornati indietro.
Il fattaccio è avvenuto un po' prima di Tor di Valle, quando, di nuovo sulla pista ciclabile, stavamo viaggiando a circa 26 Km/h e ci siamo visti sorpassare da un tipo sulla cinqantina, su una bicicletta da corsa.
Fossi stato da solo non sarebbe successo niente (fino ad allora, avevamo percorso un po' meno di quaranta chilometri, venti dei quali sullo sterrato, e cominciavo ad accusare una leggera stanchezza), ma sapevo che Paolo non avrebbe preso bene l'affronto. Forte della sua lunga esperienza di ciclismo su strada (quando lo conobbi, ventidue anni fa, era arrivato in bicicletta da Vitinia a Ciampino), il mio amico ha accelerato e si è incollato alla ruota di dietro dell'incauto sorpassatore. Io ho fatto altrettanto.
Abbiamo fatto il trenino dell'amore per circa un minuto, poi, Paolo ha allargato e ha restituito il sorpasso.
Io ho fatto altrettanto.
In scia alla locomotiva, ho guardato il contachilometri: trentasette chilometri all'ora, che sono diventati quaranta alla fine della prima discesa.
Mentre attaccavamo l'ultimo strappo in salita prima del rettilineo dell'ippodromo, si è sentita alle nostre spalle la voce dell'incauto: "Ma andate sempre così?"; gli fa eco quella di due tizi che vengono in senso opposto: "Aho, 'sti due nun li ferma nessuno..."
Gasato dall'ammissione di inferiorità del nemico e dalla, pur se sardonica, constatazione del pubblico, decido di dare il cambio a Paolo in testa al serpentone, ma senza effetto scia reggo poco, così faccio cenno a Paolo di passare e rallento il ritmo.
"Avanti, dobbiamo staccare quello", mi sibila Zanna Bianca, e riprende il comando della muta. Raccolgo le mie ultime forze e mi metto in scia: in fondo, è una bellissima giornata per morire. Quando finalmente rallentiamo, quattro chilometri dopo, l'incauto non è più in vista.
"Le banane mi sa che le abbiamo digerite..." è tutto quello che riesco a dire.

La sessione odierna, giunta dopo un pranzo con Ciccio - di cui riferirò domani - è stata decisamente peculiare: omogenea nel colore (marrone) e nell'afrore (integerrimo e durevole), si è distinta per la consistenza del prodotto che è variata dal solido del primo tratto, al fangoso del finale.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, questa mattina parlava di 71,8 Kg., ma al ritorno dai 52 Km. di test del mio apparato cardio-vascolare, era sceso a 70,4.

Il solitario non mi ha dato le stesse soddisfazioni della bicicletta, ma la mia media è risalita a 14,80%.


2004-10-04

 
[S]hit me baby one more time.
Oggi sono state portate a termine ben due sessioni produttive. La prima, mattutina, ha consegnato al secolo un estruso di colore nocciola lucido, di consistenza pastosa morbida, emanante un olezzo appena percettibile (specie con il naso ancora mezzo chiuso dal raffeddore). La seconda sessione, vespertina, ero preso in altri pensieri e non so dirvi nemmeno se promanasse o meno.
Dice: da quali pensieri eri preso?
Pensavo all'ineluttabilità del Fato. Tipo che tu, da vent'anni che giri in moto ed hai sempre tenuto le luci accese, e hai cazziato più volte il tuo amico e socio e Ciccio perché lui le luci le accende se e quando se ne ricorda (anche di notte), un bel mattino esci di casa e ti becchi una multa perché hai le luci spente. E non solo la multa, ma anche la suzione di ben due punti dalla patente, tu che, vent'anni che giri in moto, hai sempre tenuto le luci accese.
Dice: e come mai tu, che vent'anni che giri in moto, le luci sempre accese, questa mattina eccetera?
Perché non ero in sella alla mia moto, ma alla moto di Ciccio, che, in quanto moto di Ciccio, aveva le luci spente. E non solo le luci spente, ma anche i documenti latitanti, così al vigile non gli viene nemmeno la tentazione, di lasciarti andare via impunito...
Simili, fastidiose contingenze, attenuano di molto la mia legittima soddisfazione per il ritorno del Fuzzy-G a quota 71,6 Kg.

Il brano dal livre, oggi, ero incerto se sostituirlo con i due SMS che ho ricevuto ieri sera, per sbaglio, da tale Gennaro, ma non li avreste creduti veri...

«Nessuno nasconde un oggetto prezioso in un recipiente di grande valore, ma spesso tesori incalcolabili sono posti in un recipiente del valore di un Asse. Così è per l'anima: essa è un oggetto prezioso ed è venuto a trovarsi in un corpo spregevole.»
Parlano di te, Matteo...

2004-10-03

 
Sto un po' meglio.
Visto che i rimedi sintomatici (percorso tecnico in mountain-bike, gita in moto) non avevano apportato alcun miglioramento alle mie condizioni di salute, questa mattina ho deciso di passare a cure più drastiche: 62' di corsa, da casa a villa Pamphili e ritorno.
Ha funzionato: il mal di gola è passato e anche la secrezione di muco è tornata a livelli ordinari. In più, il mio fuzzy-peso-Goldberg, che questa mattina aveva toccato i 73,3 Kg., è stato ricondotto a valori accettabili (71,0 Kg. finali).
La produzione odierna, di contro, è stata piuttosto b-anale: colore marrone scuro; consistenza pastosa lasca; afrore grezzo, ma volatile. Temo dipenda dall'alimentazione destrutturata degli ultimi giorni.

Due doverose premesse al brano dal livre: secondo gli gnostici, lo Spirito Santo è la parte femminile di una sigizia e Gesú ebbe veramente per padre Giuseppe:

«Taluni hanno detto che Maria ha concepito dallo Spirito Santo. Essi sono in errore. Essi non sanno quello che dicono. Quando mai una donna ha concepito da una donna? [...] E il Signore non avrebbe detto: - Mio padre che è nei cieli - se non avesse avuto un altro padre, ma avrebbe detto semplicemente: - Mio padre.»

2004-10-02

 
Mi sa che mi sono preso un'infreddata.
Ieri avevo la gola infiammata; oggi mi sembra di essere l'Espettòre Derrick. Ho fatto un bagno caldo, ho bevuto una tazza di tè verde e adesso me ne vado a dormire, ma prima vi aggiorno con i dati relativi alla sessione odierna.
Edito al ritorno da una lunga gita in moto nel parco dei monti Simbruini, il numero odierno di "Die Scheiße", ha rappresentato un'inversione di tendenza rispetto alle pubblicazioni dei giorni precedenti: colore marrone lucido; consistenza fangosa con inclusi; quantità appena sufficiente; diametro ridotto.
Dice: sarai deluso, quindi.
No, non sono deluso, perché, a dispetto della taglia ridotta, l'estruso promanava un olezzo spiacevole e appicciso che mi ha tenuto compagnia per tutta la durata dei miei lavacri.
Il mio fuzzy-peso-Golberg, complice una cospicua assunzione di Acqua Panna (e grazie anche alle fettucine con sugo di lepre mangiate al ristorante di Sandro a Vallepietra), si innalza a 73,3 Kg. (finali).

Il solitario, comincio a pensare che me lo faccia apposta.


2004-10-01

 
La vita è un blog.
Durante l'incontro con i lettori, avvenuto la scorsa settimana, sono state fatte due richieste che mi hanno particolarmente colpito: a) vogliamo più straccetti, ci piace quando dici che hai mangiato gli straccetti; b) non ci crediamo che mangi così tanta cicoria. La mia risposta a entrambe le domande è stata che Defecatio riporta fedelmente i fatti; posso colorire un po' le figure di parola con cui descrivo gli eventi, ma ciò che riferisco è tutto tragicamente vero (specie quando parlo di Federico).
Detto ciò.
Ieri, quando le mie condizioni psico-fisiche me l'hanno permesso, ho aperto il frigorifero ed ho scoperto che la carne che mia Padrona Di Casa aveva scongelato per la cena erano appunto straccetti. Felice che gli eventi mi permettessero di soddisfare i fini palati (letterarii) dei miei lettori, ho approntato la cottura dell'alimento; in quell'istante, la PDC mi ha passato un contenitore in plastica dal quale occhieggiavano filamenti verde cupo e mi ha detto: "L'avevo presa per pranzo, ma non l'ho mangiata. Dagli una ripassata in padella.". Rendendomi conto di come una simile, sfacciata coincidenza fosse difficile da credere vera, fornisco di seguito una documentazione fotografica del prodotto finale:

Chiusa la parentesi straccetti, veniamo alla produzione odierna: colore nocciola lucido; olezzo vago e impermanente; consistenza variabile dal globulare al semi-liquido con effetti coreografici nel finale.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, registra un poco credibile 72,8 Kg. al risveglio, un altrettanto bizzarro 72,7 dopo la colazione e un 72,5 Kg. finale, ma ne parliamo domani.

La citazione dal livre è breve, ma pregna di significato:

«I nomi che vengono dati alle cose terrestri racchiudono un grande inganno, perché distolgono i cuori dai concetti che sono autentici verso concetti che non sono autentici.»

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