2004-07-31

 
Ieri sono stato a cena a Frascati insieme a Sandro.
Il ristorante era lo stesso della "carbonara non carbonara" (cfr. Defecatio del 10/5/2004), ma essendo sera, ho preferito tenermi leggero ordinando un tortino di melanzane e una ratatouille.
L'estruso odierno aveva il colore delle bottiglie da 33 cl. della birra Splügen, era di consistenza pastosa granulare e il mio giudizio sull'odore riflette quello sulla produzione complessiva: dalla ratatouille mi aspettavo qualcosa di più...


2004-07-30

 
Quando lavorava come corrispondente del Toronto Star, Ernest Hemingway pubblicò un articolo in cui narrava la storia di un vecchio pescatore che, non avendo il bagno in casa e non potendo espletare i propri bisogni accovacciato dietro uno scoglio o una fratta (un po' per l'artrosi alle ginocchia, un po' perché si vergognava), la faceva in mare, dalla sua barchetta.
Questo articolo, anni dopo, fornì al grande scrittore lo spunto per scrivere quella che probabilmente è la sua opera più famosa, ovvero The old man and the shit, che gli valse il premio Pulitzer e, successivamente, il Nobel.
Per festeggiare il compleanno di Defecatio, riportiamo di seguito alcuni brani da questo classico della narrativa:
«Lui era un vecchio pescatore che ogni giorno usciva con la sua barchetta nella Corrente del Golfo, ma ormai erano ottantaquattro giorni che non riusciva a farla. Durante i primi quaranta giorni era andato con lui un ragazzo, ma dopo quaranta giorni infruttuosi, i genitori del ragazzo avevano detto che il vecchio era definitivamente e inesorabilmente "stitico", che è la peggiore sfortuna che ti può capitare, e il ragazzo era stato costretto ad uscire in mare su un'altra barca.»
All'alba dell'ottantacinquesimo giorno, il vecchio esce in mare, con un giornale e due prugne che il ragazzo gli ha regalato. Quando è abbastanza distante dalla costa da non essere più visibile, mangia le due prugne, si siede sulla delfiniera (appositamente forata) e comincia a leggere le notizie sportive del giorno prima: gli Yankees e Di Maggio, gli Indians e i White Sox. Fra un articolo e l'altro, fissa il mare e si perde nei suoi pensieri...
«Il vecchio aveva sempre pensato a lei come "la mierda", che è il nome che le danno in Spagnolo le persone che la amano. Talvolta, anche le persone che la amavano dicevano brutte cose di lei, ma erano sempre dette come se le lei fosse una donna. Qualcuno dei pescatori più giovani, la definiva "l'estronzo", che è maschile. Parlavano di lei come di un avversario o di un nemico da combattere, ma il vecchio aveva sempre pensato a lei al femminile, qualcosa che concede o nega grandi piaceri e che quando fa male non lo fa per cattiveria.
"La luna influisce su di lei come sulle donne." pensò.»
Passano le ore, e quando il vecchio ha quasi perso le speranze, finalmente comincia la lotta:
«Si appoggiò all'albero e cercò di non pensare, ma solo di resistere. Si guardò intorno e si accorse che la terra era scomparsa alla vista. Pensò che non faceva alcuna differenza, poteva sempre usare come riferimento la luminescenza dell'Avana. C'erano ancora due ore prima che il sole calasse e forse, prima di allora, lei sarebbe uscita fuori. Altrimenti, forse, sarebbe uscita al sorgere della luna, oppure al sorgere del sole.
"Non ho crampi e mi sento in forma" pensò il vecchio "Ma dev'essere veramente grossa per fare questa resistenza. Vorrei poterla vedere almeno una volta, per sapere contro cosa sto combattendo."
Poi, disse ad alta voce: "Vorrei che il ragazzo fosse qui. Per aiutarmi e per vedere tutto questo."»

2004-07-29

 
Dire che sono preoccupato è poco.
Dice: perché sei preoccupato?
Sono preoccupato perché, fra poche ore, i Capone suoneranno a un raduno di Hell's Angels. Ho cercato di evitarlo, ma non c'è stato nulla da fare e alle 18:00 di oggi, io e la mia chitarra saremo circondati dagli amichetti di Sonny Barger, sperando che ci trattino meglio di come i loro confratelli d'oltreoceano hanno trattato il povero Hunter Thompson.
Riporto di sèguito la scheda prodotto di oggi. Tenetevela cara, ché potrebbe essere l'ultima...

Ho prodotto due cornetti portafortuna e tre caramelle di resto. La consistenza era pastosa densa, il colore spaziava nella gamma del nocciola. Dati olfattivi non sono riuscito a rilevarne, perché ero appena rientrato da 32 Km. in bicicletta e l'odore del sudore copriva anche quello (molto vissuto) dei calzini.

Domani è il compleanno di Defecatio. Se ci sarò, avrò due motivi per festeggiare.


2004-07-28

 
Abusi e costumi.
Gli abusi alimentari della cena di ieri (pizza, birra e supplì a casa di Maurizio) sono stati attenuati questa mattina da 38 chilometri in bicicletta, anche perché mi sono svegliato alle 5:45 e non sapevo cos'altro fare per passare il tempo.
Al termine della tappa, ho depositato al guardaroba gli oggetti di valore, che avevano colore simile a quello del fango del Nilo, consistenza pastosa e olezzo fienato, ma introverso.
La mia fuzzy-bilancia sembrerebbe uscita dal tunnel del settantunoeuno: ha riportato un bel 72 netto al risveglio e 71,5 Kg. dopo la colazione.

Nel capitolo XXVI dell'apocrifo relativo alla morte di San Giuseppe, Gesù elenca le grazie che concederà a coloro che commemoreranno degnamente il suo padre putativo. Il capoverso V, però mi suona strano:

«Tutti quelli che scriveranno un libro sul tuo trapasso, con tutte le parole che oggi sono uscite dalla mia bocca in tuo onore, o mio amato padre Giuseppe, io li affiderò a te in questo mondo; e inoltre, quando lasceranno il loro corpo, annullerò la lista dei loro peccati, perché loro non abbiano a soffrire alcuna pena [...]»

2004-07-27

 
Una notizia buona e una cattiva.
La notizia buona è che ci avviciniamo al primo compleanno di Defecatio, la notizia cattiva è che ancora non ho capito il senso della citazione dal livre fatta ieri.
Ma a parte ciò.
Ieri ho fatto un esperimento: non ho mangiato pasta. Mi sono preparato due uova con prosciutto a pranzo e ho mangiato degli straccetti con radicchio a cena.
I risultati dell'esperimento sono stati pubblicati poco fa: consistenza fibrosa, olezzo essoterico, il colore ricordava quello dei puma.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, in questo periodo me ne sto bellamente disinteressando, perché tanto gira sempre intorno al valore (palindromo) di 71,7 Kg.
Non ci credi? Chiedimi un po': quanto pesavi, oggi, al risveglio?
Settantuno chili e sette etti.
Adesso chiedimi: quanto pesavi dopo la colazione?
Settantuno chili e sette etti.
Ancora non ti basta? Chiedimi: quanto pesavi dopo la pubblicazione dei risultati dell'esperimento?
Settantuno chili e sette etti.

Mi sa che s'è rotta la bilancia...


2004-07-26

 
I just can't get Enoch.
L'estruso odierno sembrava una Nassaria coromaldeica.
Dice: cos'è adesso una Nassaria coromaldeica?
La Nassaria coromaldeica, rispondo io, è una conchiglia. Vuoi vedere la foto? Fai click QUI.
La stessa cosa, ma più grande e color nocciola.
L'olezzo, liliaceo e insolente, era riconducibile all'ultimo avanzo di sugo con tonno e cipolle, consumato ieri a pranzo.

Ancora dalle note al livre:

«Enoch è ricordato tra i patriarchi anteriori al diluvio in Gen. V 21-23, dove si dice che visse 365 anni e poi "non fu più visto perché Dio lo prese". Questa espressione ambigua fu interpretata dai paleocristiani nel senso che Enoch avesse ottenuto l'immortalità.»

2004-07-25

 
Ponte Fabricio, cento giorni dopo.
Quando, dopo cena, finalmente ha smesso di piovere, sono uscito a fumarmi un sigaro e, per rispettare la tradizione, mi sono incamminato verso l'isola Tiberina.
Il suonatore di sassofono, scomparso ai primi di maggio, era di nuovo lì, in tenuta estiva, e suonava una sua personalissima versione de Le foglie morte alle persone che andavano e venivano dalle bancarelle e dal cinematografo allestiti sugli argini del fiume.
Attraversato il ponte, ho sentito un'esplosione in direzione di Porta Portese e non vi nascondo che per un attimo mi sono preoccupato, ma per fortuna erano solo i fuochi d'artificio. Io, da quando ho visto Soldato sotto la pioggia, i fuochi d'artificio, li trovo tristi, ma devo dire che quelli di stasera erano piuttosto belli, così sono rimasto lì a godermi lo spettacolo e a fumare, occasionalmente immune dalla mia ritrosia nei confronti dei luoghi affollati.

Nulla di tutto ciò mi sembra avere la benché minima relazione con la mia produzione odierna, che - lo ricordo come fosse adesso - aveva un accattivante colore ramato, una consistenza pastoso/lubrica e un odore mezzofondista, che è uscito fuori alla distanza.


2004-07-24

 
Uzi e costumi.
Questa mattina mi sono svegliato presto e sono andato al mercatino di via Sannio per comprare qualcosa "stile anni '50" da indossare al concerto di stasera.
Scartato il look agreste (salopette a torso nudo) perché, avendo preso il sole andando in bicicletta, c'ho le braccia nere e il torace bianco, ho ripiegato su una camicia fiorata e un paio di Converse All Star da abbinare a un qualsiasi paio di pantaloncini corti.
Mentre vagavo fra la folla e il calore in aumento, mi chiedevo se avesse senso perdere tutto quel tempo per mettersi in maschera, io che non mi ci metto nemmeno a carnevale. Mi sono risposto con una frase da Opinioni di un clown, che cito a memoria, visto che il libro non lo trovo:
«Il costume di scena è la più impenetrabile delle corazze.»
Per oggi non c'è altro.


2004-07-23

 
Ciropedìa.
Ieri sera ero piuttosto nervoso e non avevo voglia di cucinare, così sono andato a cena da Sergio.
Mentre aspettavo che si liberasse un tavolo, sono andato a comprarmi un libro a Campo de' Fiori e, non trovando nulla che parlasse del significato delle lettere dell'alfabeto (cfr. Defecatio del 7/7/2004), ho preso L'incarico di Dürrenmatt.
"Così mi svago un po'..." ho pensato.
Quando, 44 pagine dopo, sono finalmente riuscito a sedermi, ho scoperto che al tavolo davanti a me, c'era Sandra Milo e solo concentrandomi «sul vano problema se il principio d'identità A=A fosse corretto, poiché presupponeva due A identici, mentre poteva esistere un solo A identico a se stesso» ho potuto resistere alla tentazione di gridare, con voce straziata: "CIRO!".
Mancando la cicoria (era tardi), ho accompagnato la mia solita bistecca con dei fagioli, che, per tutta la notte, mi hanno tenuto aggiornato, con segnali in codice, sull'evoluzione del mio processo digestivo. L'ultimo messaggio è arrivato poco fa, e suonava (è il caso di dirlo) più o meno, così: traferimento merci completato stop colore marrone fiammato stop consistenza pastosa stop quantità buona.
Stop.


2004-07-22

 
Uno, due, tre. Prova.
Uno, due, tre. Prova. Prova.
Non so se ques'affare funziona. Non lo so. Neanche so se riuscite a sentirmi.
Ma se ci riuscite, ascoltate. E se state ascoltando, be', allora quello che avete trovato è la storia della defecazione odierna.
È cominciato tutto quando sono entrato nel salone del traghetto.
Fuori, faceva un caldo assurdo, secondo il termometro del mio orologio Casio Sea-Pathfinder, più di trenta gradi centigradi, e circa 1023 ettopascal di pressione.
Come dire, millibar.
Nel salone del traghetto, invece, c'è l'aria condizionata a palla e i trenta gradi, nella migliore delle ipotesi, sono Farenheit
Tanto per dire, nella scala Fahrenheit, alla pressione di 1 atm, la temperatura di congelamento dell'acqua corrisponde al valore di temperatura di 32° F, mentre al suo punto di ebollizione si attribuisce il valore di 212° F. Nella scala centigrada, o Celsius, introdotta dall'astronomo svedese Anders Celsius e impiegata nella maggior parte dei paesi, il punto di fusione dell'acqua corrisponde a 0° C, quello di ebollizione a 100° C. Le due scale differiscono dunque sia per i valori assegnati al punto di congelamento e di ebollizione dell'acqua, sia per il numero di gradi in cui tale intervallo di riferimento è suddiviso.
Insomma, nel salone, fa un freddo polare e lo sbalzo termico rispetto all'esterno influisce negativamente sul mio organismo, già provato per la mancanza di sonno e l'abuso di Campari e gin. Morale, dopo qualche minuto mi infilo ratto nel cesso in preda a vertigini di vario genere.
Anche se il bagno è tutto sommato pulito, alzo la tavoletta e uso la tazza come un cesso alla turca, salendoci sopra e sedendomi sui miei talloni, una vecchia tecnica imparata in Giordania, che ha diversi lati positivi: per prima cosa, non tocchi la tazza (vantaggio non indifferente, nei cessi giordani) senza affaticarti; in secondo luogo, la posizione che assumi favorisce la compressione delle viscere (vantaggio non indifferente se hai dei problemi a produrre materia F all'estero). C'è solo una controindicazione: l'estruso subisce l'accelerazione di gravità più a lungo del solito e arriva all'acqua più veloce di quanto dovrebbe, così, se non fai attenzione, rischi di schizzarti.
Devo fare attenzione.
Spingo.
Spingo e sento la testa come se fosse piena di poliuretano.
Mi viene un dubbio: e se adesso svengo?
Smetto di spingere.
Sto viaggiando da solo, e nessuno sul traghetto sa che sono qui nel bagno. Se svengo, quanto ci metteranno a trovarmi?
E quando mi troveranno, senza pantaloni, svenuto sul pavimento di un bagno di traghetto, mi prenderanno in giro?
Guardo le pareti, in cerca di ispirazione: su una c'è un disegno che potrebbe essere di tutto, da Zio Paperone a un quartetto d'archi nella jungla; sulla parete opposta c'è la scritta: "C1 per L'Aquila", ci metto un po' a capire che si riferisce al campionato di calcio e non allo scooter BMW.
Nel frattempo, è entrato qualcuno nel loculo alla mia destra, posso vedere i suoi piedi nello spazio fra il divisorio e il pavimento. Per destabilzzarlo, metto a terra il mio piede sinistro, così se guarda penserà che sono zoppo.
Faccio un nuovo tentativo, approfittando del fatto che se svengo adesso, il mio vicino se ne accorgerà e darà l'allarme: prendo un po' di carta igienica e mi soffio il naso. Bingo!
L'estruso sembra la coda di uno scorpione lungo cinquanta centimetri (uno scorpione di colore marrone chiaro, però), mentre dell'olezzo non so dirvi nulla: perdo immediatamente le sue tracce nella folla di odori che assale le mie narici.
Il mio vicino mi sa che si è accorto, il mio vicino mi sa che mi sta spiando.
Non importa.
Sono vivo, mi sono tolto un bel peso dallo stomaco e, quel che più conta, sono riuscito a schivare gli spruzzi.
Torno fuori, nel sole.


2004-07-20

 
Vacanza.
Mancanza.
Mancanza di cosa?
Per quello che vi riguarda, mancanza di evacuazioni.
Non ci sono.
Ho chiamato Chuck, domani mi sostituisce lui.


2004-07-19

 
Defecatio mi sta sfuggendo di mano.
Sarà l'estate che avanza, sarà che devo chiudere 'sto progetto tanto maligno quanto redditizio, ma io, di scrivere fregnacce a sfondo fecale, non è che abbia più tanta voglia.
Che poi è sbagliato; che poi è qui la sfida: resistere un anno intero, non mollare, come nella maratona, che arrivi al trentesimo chilometro e pensi che ne devi fare ancora dodici e spicci, più di quanti ne corri in un normale allenamento.
Resistere.
Sembra facile.
Dopo il trentesimo chilometro non è questione di gambe, sono entrate in circolo le endorfine e il dolore non lo senti più, è questione di testa: il problema è riuscire a trovare un motivo per andare avanti.
Perché, diciamocelo, l'uomo, l'essere umano in quanto tale, non è stato creato per correre 42 chilometri e spicci: gli fa male.
Ciò non ostante, lui decide di correrli, di vedere se è capace di arrivare in fondo, di dire: "Io ho chiuso la maratona in 3 e 38".
Tre ore e trentotto minuti.
E lo dice anche con tono orgoglioso, l'idiota.
Tre ore e trentotto minuti, capace che te ne facevi anche due, e questo, invece di chiamarsi "Defecatio", si chiamava, come ha giustamente suggerito Guy Chiappaventi, "Defellatio".
Comunque.
La produzione odierna, così come la ricorda il mio palmare, era di colore marrone chiaro, aveva consistenza fibrosa e odore liliaceo robusto.

Il livre non lo so, non me lo ricordo.


2004-07-18

 
Giustificato orgoglio.
Mi sono accattato una bicicletta nuova, una NSR bellissima, ma non è per questo che sono orgoglioso.
Sono orgoglioso, perché la produzione odierna ha riscattato ampiamente quella specie di sigaro spezzato in quattro che vi ho taciuto ieri.
Come noterete, alla scheda prodotto, manca il dato relativo al fuzzy-Goldberg post-risveglio. Non so quanto pesassi questa mattina, perché ho dormito nella casa dei miei genitori a Bracciano, e ho dormito nella casa dei miei genitori, a Bracciano, perchè ieri sera siamo stati a cena nel ristorante della ragazza di un mio amico; tutti e tre (ragazza, amico e ristorante) di Bracciano.
Abbiamo cominciato con delle bruschette, poi sono passato a dei gustosissimi spaghetti con cefalotti, chiudendo in bellezza con del polpo alla marinara.
Assaggi di fritto altrui, vino e amaro completano il quadro clinico.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, al rientro a casa, risultava essere di 71,6 chilogrammi: un aumento abbastanza contenuto, se si considera che comprendeva anche il pranzo.
Dice: perché insisti sul fuzzy-G e non ci parli del deposito alla cassa continua?
Rispondo io: perché il fuzzy-G, al termine delle operazioni di cassa, è stato di 71 chilogrammi netti: nemmeno il cane che oggi avevamo in affidamento, è riuscito a fare di meglio, e sì che si è impegnato...
Molto elegante, nella sua livrea color cuoio, l'estruso ha prodotto inoltre, con mia somma gioja, un effluvio fermentato ed alcolico, perniciosissimo.
La mia percentuale a solitario precipita a 14,86%, ma in giornate come queste, simili dettagli passano in secondo piano.

2004-07-17

 
Questa mattina, io e Ciccio abbiamo cominciato la preparazione atletica per il prestigioso Trofeo Fantozzi di ciclismo.
Ieri sera, rientrato a casa dopo pizza e birra con altri due amici, Ciccio aveva completato la preparazione del mezzo, montando le nuove manopole su un lucente e leggerissimo manubrio in ergal, accorgendosi contestualmente del fatto che le ruote erano sgonfie, così, stamane, alle ore 07:00, comincio la mia giornata leggendo un SMS ciccesco che mi chiede se ho una pompa. Lo chiamo, svegliandolo, e gli dico che una pompa ce l'ho, ma è troppo grande per portarla in bicicletta.
- Ah - mi risponde assonnato - Allora provo col compressore.
Non faccio commenti. Mi vesto ed esco.
Arrivato alla stazione di Piramide, mi informo se oggi le biciclette possono viaggiare sulla metropolitana: no, possono viaggiare solo la domenica e i festivi. Bene. Chiamo Ciccio, che nel frattempo ha risolto il problema gomme. Ci diamo appuntamento sulla pista ciclabile.
- In che punto? - mi chiede.
- Vieni in su, ci incontriamo.
Imbocco la pista ciclabile a Porta Portese, la percorro fino al ponte della Magliana; attraverso il ponte e proseguo sulla riva opposta. Arrivo al punto più vicino a casa di Ciccio, ma di Ciccio non c'è traccia.
La distanza che doveva fare lui è circa un terzo di quella che ho fatto io, ci saremmo dovuti incrociare all'altezza della Magliana. Possibile che si sia perso?... Mi dico che, se il mondo fosse binario, Ciccio varrebbe 2, poi lo chiamo al telefono.
- Sto arrivando sono all'imbocco della Magliana. - mi dice, e in effetti, poco dopo, compare all'orizzonte.
Abbigliamento di Ciccio:
- Ho un problema - mi dice - Il sellino si è allentato.
"Allentato" è un eufemismo: il sellino bascula come il Tagadà e Ciccio, dopo un po' sembra T. H. Lawrence in sella alla sua cammella preferita, ma andiamo avanti lo stesso, godendoci la splendida mattinata e la relativa solitudine. Arriviamo alla fine della pista ciclabile, praticamente all'altezza del Raccordo, e ci fermiamo a riposare. C'è un ciclista, fermo come noi, ma non ha una brugola. Per fortuna siamo al giro di boa della ciclabile: prima o poi passerà qualcuno che si è portato dietro gli attrezzi.
Arriva un ciclista, gira e torna indietro passandoci davanti. Io mi aspetto che Ciccio gli chieda la brugola, ma lui lo guarda passare come le mucche guardano passare il treno.
- Se ti vergogni, glielo chiedo io...
- No, questo non ce l'aveva. - mi risponde sicuro Rougeon.
Il ciclista successivo ha una Samsonite attaccata al telaio. Lo fermo e gli chiedo la brugola. Ce l'ha. Ciccio stringe il sellino, ma, ammette di non sentirsela di arrivare fino a Ostia, com'era nei nostri programmi.
- Vai tu, io ti aspetto qui. - mi dice, dimostrando una volta di più così quella generosità che è il tratto più nobile del suo carattere.
Lo fisso incredulo: "qui" è alla fine della pista ciclabile: un panorama lunare, ingentilito dallo svincolo Raccordo/via del mare e dal depuratore di Tor di Valle.
- E che fai, mentre aspetti?
- Sto col gatto. - risponde S. Francesco, indicando un felino che prende il sole sotto a una delle panchine. Io sarei tentato di accettare, di lasciarlo due ore lì in mezzo al nulla, così capisce, ma lo sguardo terrorizzato del gatto mi fa desistere dal mio intento educativo. Torniamo indietro.
Io sono discretamente ridicolo, con i miei pantaloncini da ciclista imbottiti, modello: "libera anche in quei giorni", ma sto bene. Ciccio, con il suo patalone a pinocchietto colore verde vomito è ridicolo uguale, ma sta cominciando a soffrire le pene dell'inferno per l'attrito fra il sellino e le sue parti intime.
È a questo punto che un tizio, in sella a una bicicletta da corsa, ci sorpassa. Non va molto piu' veloce di noi: provo a ripetere la volata di giovedì 8. Accelero e mi metto nella sua scia.
Accelera anche lui, ma sento che ce la posso fare. So che è uno sbaglio, ma lo sorpasso, tracotante. Non mi curo di Ciccio, che rimane indietro da solo: so che lui farebbe lo stesso, se potesse.
Arriva la parte di saliscendi, dove spero che il mio avversario ceda, ma quando il saliscendi è finito, il mio avversario, non ha ceduto: è incollato dietro di me e si gode la mia scia.
Quando capisco che non ce la farò a distanziarlo, penso: "Adesso inchiodo", ma non sono sicuro di uscire indenne da un tamponamento a 30 all'ora, così desisto e la butto in caciara:
- Facciamo a cambio di bicicletta? - chiedo, voltandomi verso di lui.
L'infame individuo, tranquillo, mi si affianca, a dimostrare il fatto che stava dietro solo per evitare i moscerini.
- Cosa?
- Lei non sta tirando. - sibilo.
- No.
- Io si'. - ammetto, ormai sconfitto - Rallento e aspetto il mio socio. Grazie della tirata.
Girardoux ricambia e va via; io rallento il passo.
Ciccio mi raggiunge dopo un po'. Ha trovato dei moscerini morti per terra e se li è schiacciati sulla maglietta per farmi credere di essere andato veloce, ma sono troppo stanco e umiliato per smascherare il suo bluff.
Proseguiamo al piccolo trotto fino allo svincolo a cui lui deve girare per tornare a casa, ci salutiamo, poi resto da solo con il mio dolore. Quando arrivo all'isola Tiberina, ho preso la mia decisione.

Quando sono a casa faccio anche qualcosa di inerente all'argomento di questo blog, ma non vale la pena di parlarne.


2004-07-16

 
Le fatture le fanno gli zingari.
Ieri sono stato a pranzo al circolo velico di Luigi. Pensavo di tenermi leggero e di prendere solo un po' di pomodori, ma uno dei soci (autore della frase riportata all'inizio di questo resoconto), si è presentato con uno dei suoi polli e, per educazione, mi sono visto costretto a rinunciare ai miei propositi. Alcuni bicchieri di vino rosso e un paio di Averna mi hanno aiutato a sopportare i sensi di colpa. A cena sono stato più bravo: mi sono finito gli avenzi del radicchio con cipolle e ho bevuto tanta, ma tanta acqua.
Stamane ho raccolto ciò che avevo seminato: vi ricordate il primo Star Wars, quando Luke fa esplodere la Morte Nera? Uguale, solo che non era proprio nera. La consistenza, caleidoscopica, andava dal fibroso al liquido, mentre l'olezzo, liliaceo e inebriante, ha consigliato una sciacquonatura anticipata del ceramico.

Annoiato dalle invenzioni dello pseudo-Matteo, sono passato al testo seguente, il vangelo dell'infanzia arabo-siriaco, ma solo per scoprire che era anch'esso un sviluppo del protovangelo e dello pseudo-Tommaso. Ho saltato anche quello. Dopo l'arabo-siriaco ho trovato il vangelo dell'infanzia armeno, rifacimento del testo precedente, "con notevoli ampliamenti e numerose aggiunte". Mi apprestavo a compiere un nuovo balzo, ma mi sono detto: "armeno dai un'occhiata alle note..."

« Sedaitel è la corruzione di Sataitel (usato dal testo B di questo apocrifo) e quindi di Satanael, che è la personificazione di Satan, "il tentatore", "l'aggressore", dalla radice stn (= tentare, aggredire, calunniare)»

2004-07-15

 
Oggi avvenne.
La cipolla che ho aggiunto al radicchio, ieri sera, ha sortito l'effetto sperato, conferendo alla mia produzione odierna un sapido olezzo liliaceo. Il nucleo centrale della cometa, di consistenza pastosa lasca, era di colore marrone chiaro, mentre la scia, di colore più opaco, ha reso l'interno del ceramico simile al petto di una quaglia.
Il mio fuzzy-peso-Golberg si è dato piuttosto da fare, scendendo dai 71,9 Kg. del post-colazione ai 71,5 registrati dopo il passaggio della cometa.

Sul fronte degli apocrifi, nulla di nuovo.


2004-07-14

 
Etimo-logico.
La mattina di mercoledi 14 luglio, me la ricordo bene, che mercoledi mattina sono rientrato a Roma da Firenze dov'ero stato ad assistere all'ultimo concerto dei Bogoncelli.
La sera precedente, ero stato a cena nell'omologo fiorentino di Sergio, dove avevo gustato: spaghetti con frattaglie di pollo, bistecca ai ferri, verdure lesse e cantucci con il vin santo. Da bere, vino rosso durante il pasto e due Negroni, a scopo terapeutico, uno prima e uno dopo il concerto.
Avendo dormito a Firenze, ed essendo sprovvisto, l'albergo in cui ho dormito, di bilancia pesa-persone (era anche sprovvisto di acqua calda e di latte non inacidito, ma questa è tutta un'altra storia...) non ho dati relativi al fuzzy-peso-Goldberg mattutino, ma quelli relativi alla sessione ricordano i bei tempi andati: 72,2 Kg. in ingresso, 71,7 in uscita.
Il mezzo chilo di differenza, era di un color marrone spento che ricordava molto quello delle frattaglie di pollo (guarda caso); la consistenza era pastoso-granulare e l'olezzo (riporto testualmente i miei appunti) "solforoso garbato".

Sono sempre le note al testo l'unico motivo di interesse del vangelo dello pseudo-Matteo:

«Il vocabolo "paradiso" deriva dalla trascrizione greco-latina del persiano pairidaeza che significa "giardino", "parco" e indicava soprattutto i lussureggianti giardini pensili che i satrapi della Persia si facevano costruire nei loro palazzi. Il corrispondente ebraico era gan be'eden, "giardino di delizie". »


2004-07-13

 
Il bue e l'asinello.
Lunedì sera, questo me lo ricordo, ho suonato con i Capone, poi siamo andati a bere una birra nel pub vicino alla sala prove.
I dati relativi alla sessione di martedì confermano i miei ricordi: colore tradizionale, consistenza pastosa con inclusi (il mais tostato), odore lieve.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg non è stato rilevato al risveglio, ma posso darvi per certo che si è abbassato rapidamente da 71,6 a 71,3 chilogrammi dopo la colazione.

Il vangelo del proto-Matteo si limita a ripetere gli episodi già visti in precedenza, abbellendoli con particolari della cui attendibilità mi permetto di dubitare. Le note, di contro, mi hanno insegnato una cosa che non sapevo: la storia del bue e dell'asinello, nasce da un errore di traduzione, causato dalla somiglianza (in greco) fra il genitivo plurale di età e il genitivo plurale di animale. La frase corretta (del profeta Abacuc) sarebbe dovuta essere: "Ti farai conoscere in mezzo a due età".


2004-07-12

 
Mi sono sbagliato!
Scorrendo i record sul mio palmare, ho scoperto cos'era successo, perché mancavano i dati relativi al peso: il 12, io ho sostenuto due sessioni produttive, e i dati che ho riportato precedentemente, riferendosi alla sessione pomeridiana, non comprendevano (com' è giusto che sia) le informazioni relative al fuzzy-G.
Adesso mi ricordo!..
Lunedi mattina, la prima sessione è stata senza storia: colore verde cupo, consistenza pastosa e odore non rilevabile causa naso chiuso (non sto tirando a indovinare, è scritto nelle note).
Il mio fuzzy-peso-Golberg varia di poco: 71,5 al risveglio; 71,7 dopo la colazione; 71,5 al termine della seduta.
Poi.
Dopo pranzo, complice forse il caffé, seconda sessione, molto più soddisfacente.

Volevo ben dire...


 
A ritroso.
Questo resoconto, e i tre che seguiranno, sono stati scritti la sera di giovedi 15 luglio 2004. Per voi cambia poco, ma per me è un bell'impiccio, perché le estrusioni sono come i sogni: se non te le appunti subito, poi te le scordi.
Certo, la base-dati che ho creato sul mio palmare mi permette di tenere traccia dei dati tecnici relativi alle sessioni produttive (variazioni del fuzzy-Goldberg, dati sensoriali, note generiche), ma non è di per sé sufficiente a redigere un resoconto dettagliato.
Per esempio, il record del 12/7/2004, riporta i seguenti dati:
Peso al risveglio: 71,7 Kg.
Peso post-colazione: non rilevato
Peso finale: non rilevato
Colore: marrone chiaro
Consistenza: pastosa lubrica con inclusi
Odore: tradizionale
Note: quantità significativa; diametro leggermente ridotto, compensato dalla lunghezza
Ora, perché mancano i dati sul peso? Cos'ho fatto, io, lunedì mattina? Cosa avevo mangiato la sera precedente? È doloroso ammetterlo, ma non me lo ricordo e quando (se) andrò in vacanza, questo potrebbe diventare un problema...

Ma andiamo avanti...


2004-07-11

 
"Odori indescrivibili, nell'aria della sera."
Ieri sera, cena al ristorante biologico "Vecchia Guiglia", a Guiglia, in provincia di Modena: antipasto misto con cipolle, fagioli neri, peperoncini e affettati; quattro assaggi di primi, fra cui: zuppa di farro e passato di fagioli; come secondo del roast-beef (volevo tenermi leggero), amaro e poi a nanna in albergo.
Le emissioni solforose cominciano alle 4:32, quando mi sveglio, sudato e assetato. Bevo, ma fatico a riprendere sonno: sento strani rumori arrivare dal piano di sopra, come se stessero spostando dei mobili o infilassero dei gatti nelle grondaje. Curioso, perché non c'é un piano sopra a questo. Forse é solo il vento che muove i coppi.
Riprendo sonno.
Dolori intestinali al risveglio, emetto gas come una bocca secondaria dell'Etna.
Prima sessione scarsa: la ignoro e scendo a fare colazione. La padrona dell'albergo, alla quale ho raccontato delle mie idiosincrasie mattutine, è stata così gentile da rimediare una tazza blu per il mio caffellatte. Su uno dei lati c'è una margherita gialla, ma se tengo il manico a sinistra, non si vede.
Torno in camera deciso a pareggiare i conti con il ceramico.
La seconda sessione, grandiosa, è in stile nouvelle cuisine, con un malloppone verde muffa al centro e la decorazione (che sembra cioccolato) tutto intorno. La consistenza del malloppo è pastosa con microgranuli, come il dentifricio, mentre l'afrore mi ricorda la notte passata a Budapest l'estate scorsa. Stesso retrogusto agrodolce, con la differenza, tutt'altro che trascurabile, che qui il bagno ha una finestra...


2004-07-10

 
On the road.
Oggi, per festeggiare il genetliaco della mia padrona di casa, siamo stati in visita al parco-giardino Sigurtà.
La variazione circadiana dovuta al viaggio, ha causato un arresto inaspettato delle attività produttive, il che mi dà modo di rendervi partecipi di alcune considerazioni di carattere metafisico a cui sono giunto durante la visita.
Per prima cosa, ho capito che il paradiso e l'inferno non sono due luoghi distinti, ma coincidono: ciò che è il paradiso per una certa categoria di persone, è sicuramente l'inferno per gli altri.
In secondo luogo, mi aspetto che il paradiso somigli molto al parco-giardino Sigurtà: un luogo bellissimo, dove però non c'è assolutamente nulla di interessante da fare.
Di per sè sarebbe solo noioso, ma la presenza di comitive di veneti che sembrano divertirsi tantissimo, lo rende effettivamente un inferno.


2004-07-09

 
Roswitha, badessa di Gandersheim.
La variazione dei circadiani, tipica del venerdì, oggi ha influito solo sull'orario di lavoro, che si è spostato dalle prime ore del mattino alle prime ore del pomeriggio.
Per il resto, la produzione di materia F, è stata di buon livello: il colore era simile a quello di un campo da tennis in terra battuta; la consistenza era pastosa-granulare; l'afrore, imperioso, si è rivelato piuttosto persistente.
Le variazioni del mio fuzzy-peso-Goldberg, per una banale disattenzione, non sono state rilevate se non per il valore al risveglio, che risultava essere di 71 Kg. netti.

Il vangelo (apocrifo) dello pseudo-Matteo, ha una caratteristica interessante:

«il compilatore attribuisce appunto la paternità del proprio lavoro all'evangelista Matteo, dando a credere che esso sia stato scoperto, nel testo originale aramaico, da Gerolamo, e da lui tradotto in latino dietro invito di Cromazio e di Eliodoro, vescovi rispettivamente di Acquileia e di Altino. L'apocrifo è perciò preceduto da una falsa lettera dei due vescovi all'amico Gerolamo e dalla risposta di costui.»

2004-07-08

 
Stato in bicicletta, questa mattina.
Trentadue chilometri: tutta la pista ciclabile fino al Raccordo, e ritorno.
Al giro di boa, faccio appena in tempo a pensare: "OK, adesso me la prendo con calma", che mi sorpassa un tizo sulla cinquantina, in sella a una bicicletta da corsa color Viagra. Mi accodo.
È una lotta impari, ché lui ha un copertone che è la metà del mio e rapporti molto più lunghi, ma dopo un po' la pianura finisce e comincia il saliscendi. In discesa, Baffo va alla grande, ma in salita sembra leggermente affaticato, e io ci provo: alla fine dell'ultima salita, lo ringrazio sportivamente della tirata e lo saluto, fingendo il ritiro. Lui, tiene il ritmo per un altro centinaio di metri, poi cala vistosamente.
OK.
Accelero di nuovo, riportandomi a 30 Km/h. Quando lui se ne accorge è troppo tardi, sono di nuovo nella sua scia. Lui si alza sui pedali, ma non riesce ad andarsene (brutta bestia, l'acido lattico...) e alla fine cede. Mentre lo sorpasso, mi dice: "Ci sono troppi moscerini, ci vogliono gli occhiali."
Dopo averlo passato, per sicurezza, continuo a tirare per un paio di chilometri, poi ho una visione di Bitossi vestito da cardiologo che mi esorta alla moderazione. Rallento e mi guardo alle spalle: la pista è vuota.
Percorro i chilometri rimanenti in uno stato di totale esaltazione.

La produzione odierna consolida il mio stato di grazia: consistenza pastosa; colore marrone chiaro; olezzo flambè: fiammatona e poi fuocherello.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg varia così: 71 Kg. netti al risveglio; 70,9 dopo una colazione adeguata allo sforzo sostenuto; 70,6 Kg. sul traguardo.


2004-07-07

 
An-alfa-beta.
Ieri avevo la scusa della variazione sul tema circadiano, ma a cosa posso attirbuire, oggi, la pochezza delle mie realizzazioni sul piano pratico?
Ieri, a pranzo, ho mangiato pasta con pachino e zucchine, mentre a cena, mi sono preparato un mischione iper-proteico con uova, macinato e sugo (ovvero le uniche cose che c'erano nel frigorifero, oltre a una mostra antologica di ovetti di pasqua). D'accordo che di fibre ne ho raggranellate poche, ma è mai possibile che tutto ciò si possa ridurre a un estruso grande come mezzo grizzino?
Non lo so, ma vado a fare la spesa.

Il capitolo VII del testo latino torna su un episodio che, a malincuore, avevo trattato brevemente, ovvero la questione del valore della lettera alfa (cfr. Defecatio del 30/6 e del 2/7).

«Sta' a sentire, maestro, la costituzione della prima lettera: osserva come essa ha due linee, unite da un trattino, che tu puoi vedere insieme divergenti e convergenti, che ascendono e corrono in basso, unite al vertice; tre segni della stessa specie, proporzionati, uniti insieme, di ugale misura: tali sono le linee che ha l'alfa.»

2004-07-06

 
Bradicardico.
Incurante dei ravioli al pesce spada del pranzo di ieri, la mia produzione odierna è stata miserrima. Credo dipenda dal fatto che questa mattina, invece di assolvere ai miei impegni circadiani, ho preso la moto e me ne sono andato al mare, ma sinceramente, dopo un fine settimana passato a lavorare, una giornata di riposo me la meritavo proprio.
L'estruso aveva le dimensioni di un bocciuolo di giglio, ma ne differiva per colore e profumo.
Il mio fuzzy-peso, al risveglio, era di 71 kg. netti. La mia percentuale a solitario, dopo un paio di partite fortunate, è risalita a 14,98%.


2004-07-05

 
Giornate frenetiche.
In questa afosa mattina di luglio, particolarmente prodiga di inattesi impegni professionali, la mia produzione non professionale è stata più che soddisfacente: livrea marrone canonica; consistenza tipo sformato di patate; olezzo lugubre e stanziale; quantità che a leggere i dati del fuzzy-Goldberg non si direbbe, ma invece era tanta.
Secondo la mia fuzzy-bilancia, il mio fuzzy-peso era di 71,4 fuzzy-chilogrammi al risveglio; di 71,2 fuzzy-chilogrammi dopo la colazione e di 71,1 fuzzy-chilogrammi in chiusura.
Fuzzy.

Dopo il testo greco "A" e il testo greco "B", adesso è la volta del testo in latino dello pseudo-Tommaso.
Sono arrivato al capitolo V e finora non ci sono variazioni rispetto alle precedenti versioni.


2004-07-04

 
In Sole 24 ore.
La congiuntura internazionale (cena a casa di Stefano: melone con fettine di trota, riso con polipetti, insalata di mare, dolce, vino e amaro), ha causato, all'apertura dei mercati, un prevedibile rialzo del titolo Fuzzy-Goldberg. Immediata la reazione delle Banche Centrali, che hanno attivato le opportune azioni correttive (giro in bicicletta di 30 Km.). È di pochi minuti fa, la notizia di una robusta ripresa degli scambi (dopo il calo della giornata di ieri), al termine della quale il Fuzzy-Golberg veniva valutato 71,6 Kg.
Meno buone le notizie relative alle percentuali di successo SolFree, che calano al 14,77%.

Interrogato sull'andamento altalenante del mercato, il Ministro ad Interim ha risposto:

Vrei sa pleci dar nu ma, nu ma iei,
Nu ma, nu ma iei, nu ma, nu ma, nu ma iei.
Chipul tau si dragostea din tei,
Mi-amintesc de ochii tai.

2004-07-03

 
L'età dell'acquario.
Dopo i fasti dei giorni passati (ieri, a Estruso I, è succeduto Estruso II detto: "Il molle"), quest'oggi non siamo andati più in là di una simpatica famigliola di pesciolini appena appena odorosi.
Non è questo che mi aspetto da 80g. di pasta con sugo di tonno e cipolla (pranzo) e dalla bistecca con cicoria di Sergio (cena). Spero ardentemente in una seconda udienza.
Fuzzy-G era partito bene, con i suoi 70,6 Kg. al risveglio, ma l'acqua concessa al mio epato-biliare vessato e una colazione piuttosto robusta hanno causato un'aumento di 600g., che non credo sia stato alterato dalla fuga dei pesciolini.

La lettura odierna è stata la versione "B" dello pseudo-Tommaso, che non ha aggiunto nulla di nuovo alle informazioni in nostro possesso; stando così le cose, mi permetto di sostituire la citazione dal livre con il seguente distico:

Il tuo viso e l'amore sotto il tiglio,
Mi ricordano i tuoi occhi.
Riuscite a capire di cosa sia la traduzione?


2004-07-02

 
Il ritorno delle liliacee.
Ieri ho pranzato a casa, cucinandomi una versione light del mischione cipolla/ventresca (solo una cipolla in vece delle due canoniche, e un intero barattolo di conserva in vece dei tre cucchiaj che aggiungo quando faccio le cose sul serio). I benefici effetti di questo ritorno ai sani valori della cucina popolare non hanno tardato a manifestarsi: l'arrivo di Sua Maestà Estruso I è stato preannunciato da messi baritonali e olentissimi che hanno reso particolarmente imbarazzanti i 50' di corsa riparatrice con cui, questa mattina, ho cercato di porre rimedio ai gozzovigliamenti di ieri sera.
Sulla produzione odierna, comunque, niente da eccepire: colore marrone rossastro, tipo la terra dei campi da tennis; consistenza pastosa con inclusi; afrore baldanzoso e persistente.
Il mio fuzzy-peso-Goldberg, tenuto a bada dalla corsa, è attestato a 71 Kg. netti.

Nei capitoli X, XI e XII, XIII, Gesù fa il bravo bambino: guarisce gli infermi, moltiplica i raccolti e aiuta suo padre e sue madre. Tranquillizzato da questi eventi, Giuseppe prova a darlo nuovamente in affidamento a un maestro perché impari a leggere e scrivere, ma...

«Alla fine Gesù gli disse: - Se sei veramente un maestro se conosci bene le lettere, dimmi il valore dell'alfa e io ti dirò quello della beta.
Il maestro, irritato, lo picchiò sulla testa. Allora il bambino, sentendo dolore, lo maledisse e subito quello svenne e cadde a terra bocconi.»

2004-07-01

 
Se lo dice lui, dev'essere vero.
Ieri, dopo un lungo periodo di separazione, i Capone hanno di nuovo suonato insieme. I suoni facevano schifo, il batterista si sentiva Tito Puente, ma il morale era altissimo e l'allegria ha regnato sovrana per tutte e due le ore passate in sala. Dopo le prove, siamo andati a bere una birra nel locale del nostro Pigmalione e, sulla base di questa esperienza posso affermare oggi, senza tema di smentite, che a me, la doppio malto di Piero, anche poca, mi dà alla testa.
La mia produzione odierna, ha ignorato tutti questi dettagli superflui e si è concentrata solo sulla cicioria assunta a pranzo ieri, risultando mimetica e filamentosa. L'olezzo, nei miei appunti, è definito: Anonimo veneziano, ovvero: aveva un vago sentore di laguna, ma niente di esaltante.
Riguardo al mio fuzzy-peso-Goldberg, le cose sono due: o aveva ragione Vonnegut e i cinesi stanno facendo esperimenti con la gravità, oppure la mia bilancia è diventata una seguace di Timoty Leary. Ritengo comunque i 71,7 Kg. finali un valore attendibile, se non altro sulla base dei dati statistici.

Mentre Gesù sta giocando sulla terrazza di un palazzo, uno dei bambini che giocano con lui cade giù e muore. Considerati i suoi precedenti, Gesù è accusato di averlo fatto cadere, ma...

«Gesù saltò d'un balzo giù dal tetto e, fermatosi presso il cadavere del bambino, gridò ad alta voce: Zenone, levati su e dimmi: sono io che ti ho buttato giù? - E quello, levatosi su subitamente, disse: - No Signore, tu non mi hai buttato giù, ma mi hai risuscitato. »

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